La differenza tra notizie “vere” e notizie “verosimili”

20 febbraio 2012 | 04:00
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La differenza tra notizie “vere” e notizie “verosimili”

Le analisi sulle carenze del tessuto cittadino troppo spesso finiscono nella propaganda. E perdono d’efficacia

Il Faro on line – Questa settimana sul mio taccuino ho cerchiato due parole: porto e sicurezza. Entrambi gli argomenti sono stati al centro della cronaca. Il primo per essere stato evocato a più riprese sia con riferimento ai pescatori sia rispetto ai lavori del nuovo approdo turistico, il secondo a causa di un gravissimo fatto di cronaca che ha visto un professore aggredito a colpi di pistola nel pieno dell’Isola sacra in un orario pomeridiano per una rapina. Due fatti completamente diversi tra loro, accomunati però da un tratto assolutamente invisibile a una prima lettura: la propaganda politica. Che talvolta può essere al servizio di un obiettivo imprenditoriale, altre volte di un obiettivo politico.

Iniziamo parlando del Porto turistico, e cerchiamo di mettere in fila alcuni tasselli. Che i lavori siano fermi è un dato di fatto, e che si sia perso già troppo tempo è un’altra verità acclarata. Ma in questi giorni è stato scritto su alcuni comunicati – ad esempio – che le opere fin qui realizzate potranno essere riconvertite per fare la darsena pescherecci; ecco, questa ipotesi semplicemente… non esiste. Non sta in alcun documento, né in alcun progetto. Né interessa all’azienda che sta effettuando i lavori, né al Comune. Peraltro la darsena pescherecci è parte fondante di un altro progetto, quello del Porto commerciale, che comunque è stato approvato ed è di competenza dell’Autorità portuale. Insomma, nulla di nulla. Eppure se ne è parlato per giorni.

Così come, sempre sul porto, si è innescata una polemica per la presunta mancata concertazione con i soci di minoranza, quando invece agli atti risulta un verbale del 2010 votato all’unanimità da tutto il Cda, soci minori compresi, dove si affidavano i lavori ad Acqua Tirrena Srl (del Gruppo Acqua Marcia spa). Anche qui, la verità è documentale, ma sono state scritte tante cose diverse.
Terzo sfasamento sul fronte del porto: la Procura di Imperia è vero che ha effettuato indagini sul gruppo costruttore del porto, ma non sugli oneri finanziari dell’opera, che non sono mai entrati nei fascicoli dei pm. Anche in questo caso la notizia era verosimile, ma non vera.

Come mai accade tutto ciò? A chi giova? A pensar male si fa peccato… e dunque non ci permettiamo di farlo, ma certo politicamente parlando è una bella clava da brandire sopra la testa di Canapini & Co. per mettere in difficoltà l’attuale amministrazione. Insomma, è una lotta tutta politica, in vista appunto di ciò che sarà la corsa verso le elezioni del 2013.

Ma così non va bene. Ci sono tanti altri argomenti sui quali l’Amministrazione, con notizie “vere” può essere messa in crisi che non c’è bisogno di ricorrere alle notizie “verosimili”. Sul porto ci sono ritardi evidenti, manca ancora la strada di cantiere (si è in attesa in questi giorni del via libera ambientale per poterla finalmente effettuare), la viabilità ha subito contraccolpi anche sotto l’aspetto del costo di manutenzione ordinaria, siamo assolutamente fuori tempo rispetto agli annunci fatti all’inaugurazione… Di materiale ce n’è, basta restare sulle notizie vere, se non altro per correttezza verso quel lettore-elettore che non può verificare tutto prima di farsi un’opinione.

Secondo appunto, la sicurezza. E’ vero che l’episodio dell’aggressione a colpi di pistola in pieno centro ha suscitato sgomento in tutta la città, ma prenderlo a paradigma del fallimento dell’azione amministrativa è eccessivo. Per due motivi: il primo è che il Comune non ha compiti diretti di organizzazione delle forze di polizia durante l’ordinaria amministrazione, il secondo è che un episodio come quello è certamente un fortissimo campanello d’allarme, ma non testimonia un’emergenza criminalità conclamata. Forse l’unico date reale – rispetto alla sicurezza – che può destare qualche preoccupazione è quello dei furti in casa, ma più per l’allarme sociale che porta con sé che per un’evidenza statistica rispetto ad altre realtà. Anche in questo caso, più che parlare di criminalità forse sarebbe meglio puntare l’obiettivo sul disagio sociale, e su quello il Comune potrebbe e dovrebbe fare di più.

In buona sostanza, lungi dall’assolvere l’Amministrazione comunale di Fiumicino per le proprie mancanze (più volte abbiamo sottolineato su questo giornale le carenze infrastrutturali, l’assenza di spazi per i giovani, la poca cura dell’ambiente e dei rifiuti, la scarsissima propensione al dialogo con la cittadinanza, il cui ultimo esempio è costituito dalla viabilità su via della Scafa), non possiamo però non sottolineare come le informazioni che arrivano alla gente debbano essere corrette, per rispetto proprio dei cittadini. Sta ai giornalisti verificare ciò che si scrive prima di pubblicarlo, ma sta anche ai politici uscire dal vecchio canone della propaganda. Per dirla con Monti… sobrietà.

Angelo Perfetti
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I COMMENTI

Condividiamo le considerazioni fatte negli “Appunti di viaggio” sui problemi che assillano il nostro comune: poca cura dell’ambiente, scarso dialogo con la cittadinanza, assenza di spazi per i giovani, cattiva gestione della sanità e della sicurezza in genere. Ma gli Appunti arrivano… tardi. Queste cose il Gil le sta dicendo da sempre, anche se l’amministrazione da quell’orecchio non sente. Quanto alla sparatoria siamo d’accordo che non è testimonianza discriminatoria, ma è disagio sociale e qui bisognerebbe fare di più.
Mauro Dominici (vicepresidente GIL)