“L’Imu, un pugno in faccia all’agricoltura”

21 febbraio 2012 | 18:31
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“L’Imu, un pugno in faccia all’agricoltura”

Loretta Di Simone: “Necessario rivedere l’imposta per evitare il tracollo”

Il Faro opn line – “L’IMU un pugno in faccia all’agricoltura. Fondamentale riconsiderare l’imposta per evitare il tracollo del comparto, già gravemente colpito dalla crisi economica”. Lo affermano il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola e l’assessore all’Agricoltura Loretta Di Simone, che invieranno una lettera al presidente del consiglio Mario Monti e al ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Mario Catania, per sottolineare la necessità di rivedere l’Imposta Municipale Unica, soprattutto per quanto riguarda l’applicazione ai fabbricati rurali. Il primo cittadino incontrerà inoltre nei prossimi giorni alcuni deputati, per chiedere che sia presentata un’interrogazione parlamentare. «Le imprese agricole attraversano un difficile momento per l’aumento dei costi dei mezzi di produzione e la contemporanea flessione dei prezzi dei prodotti. – dichiarano – Spostare l’imposizione dal reddito al patrimonio colpirebbe l’agricoltura proprio nel suo punto debole, costituito dalla forte immobilizzazione di capitali a bassissima redditività, causando danni gravi”.

L’incremento della base imponibile ai fini dell’IMU (il cui gettito andrebbe per il 50% nelle casse dello Stato (contro il 20% della vecchia ICI), assieme alle nuove tasse sui fabbricati rurali, porterebbe ad aumenti della tassazione tra il 100% e il 400%. “Il Governo tasserebbe, di fatto, quelli che sono a tutti gli effetti mezzi di produzione come terreni, fabbricati rurali, stalle e fienili, cascine e capannoni. – concludono – Stravolgendo il regime fiscale degli immobili si avrebbero conseguenze pesanti sui costi di produzione di un settore di vitale importanza, con la possibile chiusura di molte aziende e cooperative e la perdita di centinaia di posti di lavoro. L’agricoltura non vuole sottrarsi al dovere di contribuire al risanamento del Paese. Non può però diventare la cassa cui attingere in modo scriteriato, per risolvere i problemi della finanza pubblica”.