
Il Faro on line – Sezione Un Certain Regard. Darezhan Omirbayev espone un quadro teorico molto naive del capitalismo, attraverso gli occhi di un giovane Kazako. Basato sul romanzo Delitto e castigo di Dostoevskij, racconta la storia di uno studente indigente, che pianifica rapina e omicidio ai danni di un commerciante avaro. Con la finalità di compiere una buona azione attraverso un atto spregevole, si ritrova, invece, a combattere coi sensi colpa. Solo, vittima di allucinazioni e con manie di persecuzione, si aggira per la città osservando il mondo e incontrando vari personaggi. Un poeta ubriacone, abbandonato dalla società che ritiene ormai la sua funzione inutile, gli declama un poema. Più tardi verrà rinvenuto il suo cadavere per strada, corpo simbolico della metanarrazione in epoca postmoderna. Intanto che il protagonista si deprime e diventa cosciente di non essere stato all’altezza del proposito di fare giustizia in un mondo ingiusto, istaura con lo spettatore un profondo sentimento di empatia che diventa garanzia di attenzione anche quando, nella seconda parte, il film diventa troppo lento.
La struttura simmetrica della narrazione é sottolineata da due lezioni speculari con opposte concezioni del capitalismo. La prima a favore, esposta da una insegnante volgare quanto le teorie descritte. L’altra, tenuta da un vecchio professore, viene sostenuta dalle parole di Lao Tzu secondo cui “Nessun uomo onesto può essere ricco”.Lo studente troverà redenzione nell’incontro con la figlia sorda del poeta. Grazie alla ragazza prenderà il coraggio di confessare i delitti e pagare la pena, liberandosi finalmente dai suoi fantasmi.Il Kazakistan sembra poco cambiato dall’epoca della redazione del romanzo e forse la storia è costruita su troppi luoghi comuni. Tuttavia il folclore e una certo realismo poetico rendono la pellicola affascinante e suggestiva.Cammeo iniziale del regista nella parte di se stesso.
Federica Polidoro
per Il Faro on line dal 65 Festival de Cannes