Reality di Matteo Garrone – Affollatissima proiezione a Cannes

19 maggio 2012 | 09:43
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Reality di Matteo Garrone – Affollatissima proiezione a Cannes

Il Faro on line – Piena la sala per la proiezione di Reality già mezz’ora prima dell’inizio. Uno stuolo di cercatori di biglietti batteva la piazza sin dalle prime ore del mattino e molti accreditati non sono riusciti ad entrare nemmeno al secondo screening. Dopo Gomorra Garrone cambia registro e prova coi toni più leggeri della commedia. Un pescivendolo napoletano, fomentato dalla famiglia, fa un provino per il Grande Fratello. Ossessionato dall’illusione di poter essere scelto inizia ad alienarsi dal mondo e a comportarsi in modo anomalo, causando scompiglio e preoccupazione dei familiari.Gli spazi scelti per ambientare questa storia sono un vero e proprio espediente narrativo. Una corte antica di borgata, elevata al rango visivo di presepe vivente, dove convive pacificamente una numerosa e ingombrante famiglia. Il regista romano ha dichiarato in conferenza stampa di aver scelto gli attori ispirandosi ad Up della Pixar.

Garrone sceglie di rappresentare un’Italia folcloristica, fatta di luoghi esotici quanto lo sono per un moscovita i villaggi del Kazakistan. Proiettare all’estero un’immagine così regredita del paese fa impressione. L’annosa questione tra essere e apparire é un tema piuttosto sfruttato, ma nonostante il tocco personale del regista, nella seconda parte soprattutto, si percepisce qualche carenza nel plot narrativo. Dove supplisce a tutto la espressiva mimica facciale del protagonista, fallisce la costruzione del carattere dei personaggi, che invece di una personalità definita, si limitano ad una funzione di sfondo, che ricorda quella del coro nella tragedia greca. Anche la conclusione, dopo la caduta di ritmo del secondo tempo lascia piuttosto perplessi, perché non aggiunge senso al concetto di fondo, né giunge come una sorpresa. Confluisce, va detto, in un meraviglioso scroll di titoli, che accompagnati dalla musica rappresentano un plusvalore per la pellicola. 

Nel pieno rispetto della grande tradizione cinematografica nazionale il film è dichiaratamente felliniano nel presentare il carosello dello spettacolo. La veduta aerea dell’inizio è un chiaro omaggio a 8 e 1/2. Se la trama somiglia molto a Bellissima di Visconti, il personaggio principale ha molte caratteristiche in comune col protagonista di Ladri di biciclette. Ma fa riemergere alla memoria titoli d’oltreoceano come Re per una notte, All That Jazz e Quinto Potere. Reality deve molto oltre che alle location, alla colonna sonora del francese Alexander Desplat, senza la quale il film sarebbe stato diverso. Va inoltre detto, per dovere di cronaca, che il protagonista del film è un carcerato ergastolano, membro di una famosa compagnia teatrale.
Federica Polidoro
per Il Faro on line dal 65 Festival de Cannes