Accompagnamento educativo per neo maggiorenni

2 giugno 2012 | 00:53
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Accompagnamento educativo per neo maggiorenni

Fanti: “Progetto innovativo costruito insieme ai ragazzi”

Il Faro on line – Prende corpo il progetto di accompagnamento educativo di giovani vulnerabili nella fase di transizione verso l’età adulta fortemente voluto dall’assessore ai servizi sociali del Comune di Latina Patrizia Fanti in accordo con il sindaco Giovanni Di Giorgi. Sono ragazzi di età compresa tra i 15 –29 anni che si sentono “tagliati fuori” non solo dal mondo del lavoro ma più complessivamente dal loro futuro. Essi  appartengono alla nuova “categoria” di persone che con  un linguaggio comune in Europa  vengono chiamati NEET cioè l’acronimo di “ Not in Education, Employment or Training”  ossia giovani  non inseriti in canali educativi, lavorativi, né in forme di tirocinio o preparazione al lavoro. 

Questo piccolo silenzioso esercito ha un consolidato rapporto con il Servizio Minori del comune di Latina, in quanto appartenenti a famiglie multiproblematiche. Seguiti dal Servizio sin dalla minore età, “cresciuti dal servizio” in quanto appartenenti a famiglie disfunzionali, inadempienti al completo progetto di genitorialità, al raggiungimento dell’età adulta non vedono la famiglia di appartenenza quale punto di riferimento. 

Secondo la normativa i ragazzi, una volta compiuti i diciotto anni escono dalla competenza del Servizio Minori, e messi   dalle “comunità di accoglienza” ,si trovano ad affrontare la transizione verso l’emancipazione nell’età adulta da soli, in assenza di riferimenti significativi nella sfera parentale, amicale, affettiva  quando sono  ancora impreparati a gestire responsabilmente una vita autonoma, rischiando una  ricaduta nel disagio e in alcuni casi nella devianza.

Il Servizio Minori ha ascoltato i giovani e ha ritenuto di condividere  il loro bisogno avviando un percorso, prima di ascolto e riflessione sui bisogni espressi, e  successivamente un processo  progettuale partecipato dai ragazzi.  bisogni espressi sono: lavoro e casa ed una iniziativa che ora fosse utile a loro ma che successivamente lo potesse essere per altri meno fortunati come loro . 

Il  progetto prevede la  crescita  personale quale  cittadino, attraverso attività partecipata finalizzata all’acquisizione di competenze spendibili nel  lavoro, lo strumento che costruisce  identità  attivando relazione sociali.  

Il progetto prevede che la frequentazione de corso di cucina per  le tecniche di base e,qualora tale esperienza risulti positiva, possano accedere a step formativi più specialistici.

Il corso sarà svolto a titolo gratuito dall’associazione di volontariato di cuochi professionisti denominata “R2 Ristoratori Volontari di Protezione Civile” di Cisterna di Latina che ha operato tra i terremotati aquilani. Il corso durerà 4 mesi, per un totale di 80 ore. I giovani con l’aiuto degli educatori hanno stilato le regole di comportamento relative alla frequentazione del corso e sottoscritto un patto con il Servizio che progetta la realizzazione anche del  bisogno/obiettivo casa, che costituirà lo strumento positivo per loro e per altri. Con tali modalità l Servizi sociali  assumono un ruolo fondamentale, in quanto l’ipotesi del  gruppo è dell’autonomia guidata, in cui il Servizio svolge ruolo di regia e supervisione.

Le regole di accesso alla “casa” e  di convivenza verranno scritte dai ragazzi con gli operatori del Servizio sperimentate e testate per essere oggetto di un regolamento da sottoporre agli organi preposti.

«Si tratta di un progetto innovativo – afferma l’assessore ai servizi sociali del Comune di Latina, Patrizia Fanti – relativamente alla modalità di elaborazione e di realizzazione, non è stato un processo “proceduralizzato” passando dalla rilevazione del bisogno alla elaborazione del progetto prima e alla realizzazione dello stesso da parte del Servizio. I ragazzi e il Servizio, attori attivi di un unico sistema, hanno individuato il problema e trovato le soluzioni. È una proposta progettuale non rigida ma suscettibile di cambiamenti che, dopo una sperimentazione sul campo, potrà essere trasformata secondo le modalità della pubblica amministrazione. Quello che chiedono i ragazzi, in particolare questi ragazzi, alle istituzioni è un’opportunità e un luogo in cui essere “ grandi” vogliono avere la possibilità un giorno di avere la loro casa, di sentirsi parte della “loro” società. Un ringraziamento va all’Associazione dei cuochi che ha dato la propria disponibilità prontamente e generosamente ed alla Cooperativa Universis che ha messo a disposizione la cucina del Centro Tamerici per la realizzazione dell’iniziativa. Il progetto prevede a chiusura del corso e a dimostrazione delle competenze acquisite un evento culinario in cui i ragazzi cucineranno per gli ospiti».