Faratro: “B4a e Imu, non ci siamo. La politica ci faccia capire quale futuro vuole costruire”

8 giugno 2012 | 16:00
Share0
Faratro: “B4a e Imu, non ci siamo. La politica ci faccia capire quale futuro vuole costruire”

Intervista al presidente dell’Asef (Associazione settore edile di Fiumicino) a margine dei lavori del Consiglio Comunale

Il Faro on line – Imu e B4a. Sono stati due temi protagonisti degli ultimi consigli comunali. La politica ha detto la sua, formalizzando alcune proposte e soluzioni per l’immediato e per il futuro. Ma cosa ne pensa chi proprio su quei temi si è impegnato in prima persona, come rappresentante degli imprenditori edili, Palmerino Faratro? Più volte lo abbiamo visto fare aperture mdi credito verso il Palazzo, e dunque ora che il Palazzo si è espresso ci è sembrato opportuno andare a sentire la sua posizione…”Non mi convince. La posizione del Comune sui B4a e sull’Imu posta sui terreni davvero non mi convince”, risponde Faratro (nella foto). Cioè? “Il fatto è – continua Faratro – che restano aperte troppe domande rispetto a questioni che, almeno per ciò che concerne il Comune, avrebbero dovuto essere già risolte. E non sono domande di poco conto…”

Allora facciamole. Su questo giornale non ci siamo mai tirati indietro rispetto all’apertura di un dibattito, dunque siamo pronti a dare cassa di risonanza a dubbi che poi, se vorranno, i rappresentanti comunali potranno chiarire meglio il proprio pensiero. Mettiamole in fila…
“Lei è un po’ provocatorio, ma non mi sottraggo al gioco. Se dico che ci sono punti oscuri sono anche in grado di evidenziarli di preciso. Allora: 1) Quale garanzia avremo che alla data di settembre effettivamente si tornerà ad un valore agricolo? Di promesse ne abbiamo sentite tante, ma vogliamo vedere i numeri scritti nero su bianco in maniera indelebile e non vaga. Ripeto: ci sono queste garanzie?2) Visto che il piano dei B4a è scaduto il 25 febbraio 2011, attualmente come dobbiamo considerare quelle aree. Ancora edificabili? E in base a quale criterio?3) Perché si è voluto incidere ancora di più sui costi dei costruttori rispetto alle tasse da pagare sulle case invendute ben sapendo che il mercato è fermo e che quegli aggravi di costi avranno un solo possibile sbocco, che è quello di incidere sull’occupazione non certo sul patrimonio personale di questo o quell’imprenditore? Si parla tanto del Decreto “Sviluppo Italia” e si critica Monti, anche da questo Comune, perché non muove un dito per l’imprenditoria, ma mi pare che anche quanto a “Sviluppo Fiumicino” siamo messi malissimo. Dove porterà tutto questo?”

Tre domande “pesanti”, che danno il segnale di un malessere piuttosto profondo, quasi un cambio di rotta rispetto al suo recente passato…
“Noto che lo spirito un po’ provocatorio dell’intervista non si attenua, ma in realtà non è esattamente come dice lei. C’è malessere, certo, ma non c’è alcun cambio di rotta. Il punto è che per navigare e tenere la rotta, soprattutto quando si vuole approdare, occorre un punto di riferimento, un faro appunto. La politica di Fiumicino deve dare un segnale chiaro del percorso che vuole fare, dove vuole andare, in che direzione intende muoversi anche e soprattutto – prosegue Faratro – in vista delle prossime elezioni, dove voteremo chi ci amministrerà per i prossimi cinque anni. Non è questione di cambiare rotta, è questione si sapere quale sia. La vera domanda, purtroppo ancora senza risposta – è questa”.
Angelo Perfetti