La lista civica Perna invita le forze politiche a pensare a ripristinare la gestione pubblica dello scalo Da Vinci
Il Faro on line – “Abbiamo letto che c’è una correlazione inversa tra lo sviluppo del traffico aereo (Passeggeri in partenza e in arrivo ) e lavoratori occupati. In altre parole, aumenta il numero dei passeggeri ,diminuisce il numero dei lavoratori occupati. Non fatichiamo certo a crederci in quanto conosciamo molti di quei lavoratori ancora in cassa integrazione ed altre centinaia di dipendenti di aziende collaterali e cooperative che corrono il serio rischio di essere licenziati”. Lo afferma una nota della Lista civica Perna. “Gli imprenditori in aeroporto – prosegue il comunicato – hanno un solo pensiero: L?utile a tutti i costi e solo l’utile”
Condividiamo il pensiero scritto in questi giorni dal dott. Carlo Michieletto :”L’attuale gestione dell’aeroporto di Fiumicino,appare peggiore di quanto fosse alla fine degli anni sessanta con la gestione privata dell’ Asa“. Quella “battaglia” del diritto al lavoro colma di manifestazioni e partecipazione cittadina fu risolta solo con la gestione dell’aeroporto ad un ADR pubblica (gruppo IRI).E solo dopo la sua privatizzazione avvenuta in seguito abbiamo assistito ad un vero e proprio assalto ai diritti dei lavoratori . L“abuso “ del precariato da parte delle aziende ha portato delle forme di “sfruttamento” delle manodopera . Oggi si parla di raddoppio dell’aeroporto, progetto con nuove promesse di posti di lavoro ! 4 mila posti per ogni milione di passeggeri in transito (numeri previsti nel progetto) . Ma allora dove sono i 120 mila occupati degli attuali 30 milioni di passeggeri ? La Lista Civica Perna si rivolge a tutte le forze politiche ed i movimenti chiedendo a gran voce che prima di ogni altro progetto è necessario ritornare a pensare ad una gestione pubblica dell’Aeroporto di Fiumicino . Questo – conclude la lista civica Perna – per fare in modo che si continui veramente a garantire un efficiente sviluppo infrastrutturale e tecnologico dello scalo più importante d’Italia e una più forte e stabile occupazione della forza lavoro”.