Gil: “Imu, la cosa più grave è la continua mancanza di chiarezza”

17 giugno 2012 | 16:04
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Gil: “Imu, la cosa più grave è la continua mancanza di chiarezza”

Mario Russo D’Auria: “A livello nazionale come a livello locale non sappiamo quanti soldi ci prenderanno dalle tasche”

Il Faro on line – “A livello nazionale come a livello locale ciò che più sconcerta i cittadini non è il carico di tasse che grava sulle persone ma la mancanza totale di chiarezza che spaventa le famiglie, in particolare in questo momento di grave crisi economica dove almeno sapere a cosa si sta andando incontro sarebbe un passo avanti”. A parlare è Mario Russo D’Auria, leader di Gil (Gruppo indipendente libero per Fiumicino), che interviene sull’argomento del momento: l’Imu.

Il fatto è questo – prosegue Russo D’Auria – che il governo attuale ti mette le mani in saccoccia, io mi sento derubato ma non posso nemmeno chiamarti ladro. Preferirei un governo più forte che mi dicesse “pensa quello che vuoi ma questa è la tariffa”. A viso scoperto. Invece questi sono mascherati, mascherati da tecnici, ma sempre mascherati sono. E infilano le mani dentro le tasche, ci aprono il portafogli e prendono un anticipo. Poi quando sarà prenderanno il resto, e noi non sappiamo quanto sarà.

Non solo, ma tra i nostri parlamentari c’è anche chi invita a non pagare, aumentando la confusione e il rischio, perché disgraziatamente qualcuno gli dà retta tra qualche mese magari si vede pure pignorata casa. E’ questa mancanza di chiarezza che proprio non va.

E a livello locale stiamo messi forse pure peggio che a livello nazionale. L’Imu sui B4a è un esempio lampante: ora dobbiamo pagarla come terreni edificabili, poi a dicembre vedremo. Se saranno edificabili pagheremo un altro tot che non sappiamo quant’è, se ridiventeranno agricoli ci faranno sapere se e quanto dobbiamo pagare. Ma se diventeranno agricoli ci devono dire perché dal 2005 si prendono i nostri soldi come se i terreni fossero edificabili. Una confusione totale, e chi ci rimette al solito è il cittadino. Con i soldi, e purtroppo alla fine anche con la salute”.