Allarme erosione a Fregene, primo sopralluogo dell’Ardis

29 giugno 2012 | 15:00
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Allarme erosione a Fregene, primo sopralluogo dell’Ardis

A rsichio settecento metri di spiaggia. Mancini (Balnearia): “Gli operatori balneari dovranno stringere i denti e sperare di poter lavorare con maggiore serenita’ la prossima stagione”

Il Faro on line – I balneari chiamano e la Regione risponde. L’allarme lanciato il mese passato dall’Associazione degli imprenditori turistici balneari riuniti nella Balnearia Litorale Romano, sullo stato erosivo della costa a Fregene, è stato prontamente recepito dall’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, che ha effettuato il primo sopralluogo.

L’area interessata dalle indagini dei tecnici dell’Ardis si trova nella zona a sud di Fregene e si estende per circa 700 metri a nord del Canale delle Acque Alte e Basse. In questo punto è stato registrato un ammanco di sabbia che raggiunge i sessanta metri di profondità. A farne le spese circa una decina di stabilimenti: Point Break, Tirreno, La Nave, Capri… fino ad arrivare a La Vela. 

“Si tratta di una situazione di forte difficoltà per tutte le aziende associate operanti nell’area di Fregene Sud. – dichiara Simonetta Mancini, presidente di Balnearia – Grazie all’intervento dell’associato, nonché consigliere comunale di Fiumicino, Marco Fantauzzi, la Balnearia ha potuto presentare la situazione al segretario generale della Regione, Salvatore Ronghi”.

Sul posto è intervenuto il direttore dell’Ardis, Mauro Lasagna accompagnato dai colleghi Milleri e dallo stesso Fantauzzi (anche in veste di concessionario demaniale dello stabilimento La Vela), che hanno prontamente tracciato il programma operativo: a settembre verranno effettuati tutti i monitoraggi del caso e a ottobre, con lo studio di fattibilità, verrà indicato l’impegno economico da mettere a bilancio entro la fine dell’anno, per intervenire in difesa della costa il prossimo anno.

Ancora non si conosce quale sarà la ricetta che verrà addottata dalla Regione per fronteggiare l’annoso fenomeno. In effetti una soluzione certa non sembra ancora esistere. In questi anni in tutta Italia e all’estero, si sono avvicendate numerose proposte e sperimentazioni. Alcuni consigliano di inserire nel mare delle scogliere perpendicolari alla costa, in modo da fermare la sabbia che l’acqua trascina via; altri suggeriscono di creare delle scogliere parallele alla costa, in modo che la forza del moto ondoso si attenui contro la barriera e la sabbia in sospensione nel mare possa scavalcarla e depositarsi verso la spiaggia; altri ancora propongono di stendere delle barriere sommerse, costituite da sacchi pieni di sabbia o ghiaia contro cui urta la forza delle onde; altri ancora propongono di asportare la sabbia dalle coste e di immetterla davanti alle spiagge…

Ma a Fregene, come si prospetta questa stagione?

“La situazione non è delle più rosee. – spiega Mancini – Gli operatori balneari dovranno stringere i denti e sperare di poter lavorare con maggiore serenità la prossima stagione. L’interessamento dell’Ardis ci ha rassicurati. Non posso non ringraziare l’assessore Cangemi che ha preso a cuore la nostra vicenda, aiutandoci a portare, per la prima volta, all’attenzione dell’ente regionale il problema erosivo di Fregene. Come Balnearia – conclude Mancini – abbiamo già dato la nostra disponibilità a partecipare al tavolo tecnico regionale che dovrà individuare l’intervento di difesa più appropriato in base alle caratteristiche morfologiche dell’area e alle correnti marine in atto”.
Riccardo Ragozzini