Passo della Sentinella, cittadini senza diritti

21 agosto 2012 | 01:50
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Passo della Sentinella, cittadini senza diritti

Il sindaco in Consiglio annuncia: “Residenza per chi la chiede”. Ma gli uffici si rifiutano di fare le pratiche

Il Faro on line – Fiumicino è davvero un comune a dir poco bizzarro. Da una parte chiede ai suoi cittadini di onorare doveri come per esempio il pagamento di tasse comunali o statali (l’Imu, tanto per fare un esempio), ma allo stesso tempo ai suoi cittadini che glielo chiedono nega la residenza. Non si tratta di una boutade estiva, ma è quello che sta capitando ad alcuni abitanti di Passo della Sentinella che si stanno vedendo negare la residenza nel Comune dove vivono, dive pagano le tasse, dove hanno pagato le sanatorie, dove pagano l’acqua, l’elettricità, ecc. ecc.. Vale la pena ricordare che proprio l’iscrizione nei registri anagrafici del Comune  di residenza costituisce presupposto per beneficiare di molti dei diritti riconosciuti dallo Stato, compresi il diritto di voto e il diritto all’assistenza sanitaria. E ciò rende il diritto alla residenza particolarmente importante. 

“Da parecchio tempo con la scusa che la zona dovrà essere bonificata – spiegano i rappresentanti del Comitato unitario Fiumara Grande – gli impiegati comunali arbitrariamente stanno decidendo di rinviare la residenza a tempi migliori, ignorando così palesemente le disposizioni che il sindaco Canapini ha dettato ufficialmente in Consiglio comunale”. 

Tutto questo però ha un costo perché oltre al fatto di vedere riconosciuto un diritto sacrosanto molte di queste persone senza il certificato di residenza dovranno affrontare non pochi problemi proprio di carattere amministrativo come per esempio l’iscrizione scolastica dei propri figli. In un momento come questo dove sempre  più sta crescendo l’idea di una politica di integrazione tra etnie diverse, i cittadini italiani, anzi fiumicinesi abitanti a Passo della Sentinella, perché non possono essere residenti ufficiali del comune? Qual è l’impedimento burocratico che impedisce di regolarizzare la posizione di questi concittadini? Non pontendo pensare alla malafede, è evidente che c’è un equivoco che si perpetra in Comune; “un equivoco che però va immediatamente superato – concludono i rappresentanti del Comitato unitario Fiumata Grande –  onde evitare ricorsi formali alla Magistratura per abuso di potere”.
Angelo Perfetti