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Cosa si “nasconde” dietro le scale della nuova banchina

Via Torre Clementina immaginata come Centro commerciale naturale

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Il Faro on line – In questo caldissimo agosto uno degli argomenti più gettonati e’ stato quello dei lavori sulla banchina in via Torre Clementina, in particolare sulla mancanza di scivoli a servizio dei disabili per la passeggiata sul lungocanale. Cerchiamo di andare oltre le polemiche, provando a scattare una fotografia nel futuro per capire cosa si cela veramente dietro al progetto che stiamo vedendo prendere corpo giorno dopo giorno. Partiamo dalle cose conosciute: 1) i lavori sono fatti per la messa in sicurezza del fiume contro eventuali esondazioni; 2) il progetto iniziale aveva completamente e colpevolmente ignorato qualunque disabilità.

Questo sono due punti fermi, ma le domande rimaste appese sono tante. Perché sacrificare tutti i parcheggi? Perché piazzare quelle scale lunghissime a poca distanza l’una dall’altra?
Immaginiamo i lavori finiti, qualche aiuola in più con fiori e arbusti, e via Torre Clementina completamente libera dalle automobili. Una lunga passeggiata sia sulle sponde del fiume sia sotto, a livello stradale. Proviamo a immaginare un trio jazz che esegue un piccolo concerto, poco più in là una mostra di pittura, e ancora più giù un giocoliere in azione. Bar e negozi aperti, a illuminare l’intero tratto pedonale. Diciamoci la verità, messa così via Torre Clementina non sarebbe poi malaccio, e l’intera area si potrebbe trasformare, per alcuni periodi dell’anno, in un vero e proprio Centro commerciale naturale, dove valorizzare anche eventuali negozi di artigianato. Il tutto senza per forza dover aspettare la canonica “festa” con il suo seguito di bancarelle. 

Continuando a scattare immagini con la nostra macchinetta del futuro potremmo vedere gli adolescenti di Fiumicino utilizzare quei gradoni come spalti per assistere ai concerti, o anche solo come luoghi di aggregazione estivi in attesa che il lungomare prenda una forma decente e degna di questo nome. E magari trovare i genitori comodamente seduti ai bar davanti mentre i figli passeggiano e si incontrano sugli “spalti”.

Purtroppo la macchinetta del futuro non la possediamo, e quello che abbiamo descritto è frutto della nostra fervida immaginazione più qualche “dritta” di qualche addetto ai lavori che ne sa più noi.

La domanda finale è: perché lasciare ai cittadini il compito di provare ad immaginare invece di informarli dettagliatamente? Basta qualche striscione nella zona meno visibile, in quanto impossibile da frequentare a piedi ma solo percorribile in auto e per di più facendo molta attenzione in quanto in prossimità di un triplice incrocio? Non era meglio sistemare dei rendering lungo tutto il tragitto per far sapere bene ai cittadini cosa accadrà in casa propria? E non era possibile passarli alla stampa? E infine: non era possibile fare un incontro – non chiamiamolo “tavolo” perché il termine è fin troppo usato ultimamente – con la cittadinanza per presentare il tutto? L’ignoranza genera diffidenza, e la diffidenza a sua volta genera malintesi. Al punto che perfino i buoni progetti rischiano di venire sommersi da critiche. Eppure basterebbe così poco…

Angelo Perfetti
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VIDEO ♦ Questa settimana non troverete in home page la puntata settimanale di “Dentro Fiumicino”, approfondimento del Faro on line sull’attività politica locale. La rubrica tornerà regolarmente il prossimo lunedì, 3 settembre 2012.


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