Criminalità, focus dell’Udc

27 agosto 2012 | 00:30
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Criminalità, focus dell’Udc

Bottoni (Udc): “E’ dovere di tutte le istituzioni promuovere ogni iniziativa utile a monitorare l’entita’ del fenomeno”

Il Faro on line – La recente uccisione a Terracina di un esponente di primo piano della criminalità organizzata, è l’ulteriore ed inequivocabile segnale, se mai ve ne fosse stato il bisogno, della ormai radicata presenza di organizzazioni malavitose nella provincia di Latina. In questo senso, quasi tutte le istituzioni preposte a prevenire i fenomeni di infiltrazione hanno per troppo tempo sottovalutato il fenomeno, rilasciando spessissimo dichiarazioni tranquillizzanti, anzi, sarebbe il caso di dire, anestetizzanti in tal senso.

Chi scrive, non può non ricordare che da Consigliere di Circoscrizione, circa dodici anni fa, si fece promotore di una raccolta di ben 5.000 firme per l’istituzione di un Commissariato di P.S., o almeno, di un posto fisso di Polizia nei quartieri Q4-Q5 di Latina ricevendo per tutta risposta un’affermazione quanto mai azzardata sull’assoluta non necessità di tale presidio di polizia, in quanto la situazione non richiedeva alcuna particolare precauzione in tal senso, mentre quei due quartieri subivano le aggressioni pluriquotidiane di ladri e malfattori di ogni genere, come ben ricorderanno i cittadini colpiti.

Che la criminalità si stesse inserendo nel tessuto produttivo e sociale della provincia era noto anche ai bambini, tranne che a chi doveva vigilare sui fatti che andavano perpetrandosi di giorno in giorno e che gli organi di informazione non mancavano di evidenziare. La crisi occupazionale, e, quindi, socio-economica che sta colpendo da molti anni la provincia ed il comune di Latina, non possono che costituire il substrato ideale per nuove adesioni criminali, se non per vere e proprie affiliazioni.E’, pertanto, dovere di tutte le istituzioni promuovere ogni iniziativa utile a monitorare l’entità del fenomeno ed a porre in essere tutte le iniziative per combatterlo e sconfiggerlo, ad iniziare dal severo e costante controllo su tutte le iniziative imprenditoriali.

E’ anche opportuno verificare l’eventuale presenza collusiva dei cosiddetti “colletti bianchi”, che, com’è noto, a tutti i livelli, costituiscono un indispensabile mezzo di agevolazione affinché certi fenomeni possano radicarsi nel territorio. A questo proposito sarebbe opportuno istituire un tavolo permanente e congiunto tra tutte le istituzioni, da quelle locali, alle forze dell’Ordine, alla Magistratura, possibilmente sotto l’egida della Prefettura, affinché possano essere colti tutti i segnali di presenza, anche quelli apparentemente più insignificanti, e comprendere con immediatezza i nuovi tentativi di infiltrazione, sterminandoli sul nascere, senza che ciò avvenga solo in presenza dei fatti più gravi ed eclatanti.

A volte, infatti, anche comportamenti strafottenti, ai quali viene dato spessissimo di assistere per le strade cittadine, possono costituire il segno che si sta oltrepassando la soglia della semplice maleducazione.A questo riguardo, si deve sottolinea la ormai permanente assenza delle Forze dell’Ordine, ad iniziare dalla Polizia Locale, dal presidio del territorio, almeno sotto forma di deterrenza contro certi comportamenti e di percezione dei segni appena citati. Molti anni fa, ad esempio, si organizzavano posti di controllo da parte delle Forze dell’Ordine, anche per verificare che tutti coloro che circolavano sui ciclomotori e sui motoveicoli indossassero il casco e lo tenessero allacciato: oggi questo obbligo sembra essere caduto nell’oblio della memoria.

E’, pertanto, auspicabile, che se nel passato vi sono state distrazioni più o meno interessate, oggi l’attenzione sul fenomeno venga posta nella maniera più incisiva possibile, al fine di evitare che la nostra provincia ed il territorio di Latina divengano definitivamente preda delle consorterie criminali. A questo proposito, desidero manifestare tutta la solidarietà ad Antonio Turri, condividendo in pieno le sue affermazioni apparse sui mezzi di comunicazione circa la trasversalità dell’interesse alla lotta alla criminalità organizzata. Infatti, le sensibilità in tal senso non possono essere appannaggio esclusivo di alcuna parte politica particolare, se non si vuole finire proprio per agevolare quei fenomeni che, a parole, si dice di voler combattere.

Antonio Bottoni
Segretario comunale Udc