Festival di Toronto, numeri da record

27 agosto 2012 | 14:12
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Festival di Toronto, numeri da record

Il Faro on line – Mentre nel vecchio continente è cominciato il conto alla rovescia per il Festival di Venezia, dall’altra parte dell’oceano tutto è quasi pronto per l’appuntamento cinematografico più importante del Nord America. Il Tiff, come da acronimo, è stato fondato nel 1976 per fare da contenitore a tutte le migliori pellicole presentate negli altri festival del mondo. All’inizio snobbato dall’industria cinematografia hollywoodiana, ne è oggi diventato fondamentale lubrificante del meccanismo promozionale, nonchè scalo strategico per gli Oscar. Con gli anni il Festival è cresciuto al punto da essere secondo per prestigio, passerelle di star ed efficacia pubblicitaria solo a quello di Cannes, che batte invece per numero di presenze essendo aperto anche al pubblico. La sua natura non competitiva e la mancanza di una giuria per l’attribuzione dei canonici premi, lo rende una vetrina ideale per tutti i prodotti cinematografici che hanno bisogno di un lancio nell’area nord americana. Infatti, un’altra peculiarità dell’appuntamento torontoniano è che per partecipare alla kermesse non si esige l’anteprima mondiale. Quest’anno, per esempio, verranno ripresentati il film di Haneke, già vincitore della Palma d’Oro, The Paperboy, visto a Cannes, The Master di Paul Thomas Anderson, Bad 25 di Spike Lee e ancora l’ultimo film di Susanne Bier, presenti tra pochi giorni anche in laguna.

L’unico riconoscimento che viene attribuito è quello del pubblico, che tanto per dare dei titoli, dal 2008 al 2010 ha visto salire sul podio, Slumdog Millionarie, Precious e The King’s Speech, tutte pellicole premiate successivamente dall’Academy. 

Come ricordava Barbera in conferenza, Piers Handling, Ceo del Tiff dal 1994, non ha i problemi di selezione degli altri direttori di festival, perchè c’è talmente tanto spazio a disposizione da riuscire ad accontetare quasi tutti. Con 34 schermi, 15 programmi, 65 paesi partecipanti, riuscire ad orientarsi è un’impresa titanica. I comunicati, che tempestano quotidianamente le caselle di posta della stampa, hanno già notificato 20 feste di Gala, segnalato la presenza di un numero impressionante di registi, annunciato una master class di Olivier Assayas, una serie di conferenze e tavole rotonde sulla condizione della produzione internazionale, uno spazio dedicato alle nuove tendenze e alle innovazioni nel film e nei video di artisti provocatori e giovani autori, lanciato la sezione dedicata esclusivamente alla produzione nazionale con relativo laboratorio, inviato la lista dettagliata dei cortometraggi, dei numeri zero dei telefilm che vedremo, richiamato l’attenzione delle folle sugli anticonformisti che illustreranno le loro avvincenti idee sul cinema che verrà, descritto lo spazio dedicato ai maestri, tra cui spiccano le presenze di Bertolucci, Winterbottom e Hong Sang-Soo. 

La città sarà disseminata di opere video e di proiezioni. Infine non potevano mancare i beniamini del pubblico con un catalogo di nomi che include Bruce Willis, Joseph Gordon-Levitt, Jackie Chan, Tom Hanks, Halle Berry, Bill Murray, Robert Redford, Riz Ahmed, Ryan Gosling, Robert De Niro, Stephen Dorff, Dennis Quaid, Jennifer Connelly, Billy Bob Thornton, Bradley Cooper, Penelope Cruz, Marion Cotillard, Colin Firth, Kate Hudson, Kiefer Sutherland, Gwyneth Paltrow, Viggo Mortensen, James Franco, Javier Bardem, Hiroshi Abe, Elle Fanning, Adam Sandler, Andy Samberg, Zhang Ziyi, Greta Gerwig, Helen Hunt, Laura Linney, Logan Lerman, Keira Knightley, Mads Mikkelsen, Jake Gyllenhaal, Zhang Ziyi, Jennifer Lawrence, Julianne Moore, Greg Kinnear, Gael García Bernal, Sridevi, Saoirse Ronan, Selena Gomez, Salman Rushdie, Sam Rockwell, Naomi Watts, Will Smith, Johnny Depp, Terence Stamp and Vanessa Redgrave. Passeranno a presentare le loro opere i registi Rian Johnson, Noah Baumbach, Deepa Mehta, Derek Cianfrance, Sion Sono, Joss Whedon, Neil Jordan, Lu Chuan, Shola Lynch, Barry Levinson, Yvan Attal, Ben Affleck, Marina Zenovich, Costa-Gavras, Laurent Cantet, Sally Potter, Dustin Hoffman, Francois Ozon, David O. Russell, David Ayer, Pelin Esmer, Tom Tykwer, Lana Wachowski, Andy Wachowski, Andrew Adamson, Michael McGowan, Bahman Ghobadi, Ziad Doueiri, Alex Gibney, Stephen Chbosky, Eran Riklis, Edward Burns, Bernard Émond, Zhang Yuan, Michael Winterbottom, Mike Newell, Miwa Nishikawa, Margarethe Von Trotta, David Siegel, Scott McGehee, Gauri Shinde, Goran Paskaljevic, Baltasar Kormákur, J.A. Bayona, Rob Zombie, Peaches and Paul Andrew Williams. 

Una parata di “…hundreds of guests from the four corners of the globe…” annunciata con tono da antico imbonitore circense che il Toronto International Film Festival® (trademark, ci tengono a sottolineare) sguinzaglierà sugli scintillanti red carpet della mostra.

L’importanza istituzionale ed economica che questo evento incarna si misura geograficamente con il progressivo aumento dell’estensione dell’area che coinvolge. Una volta concentrato nella piccola zona di Yorkville, oggi ha inglobato un intero quartiere, chiamato Entertainment District. Dal 2010 vanta una struttura dedicata tra King e John Street, il Bell Lightbox, donata dal regista e produttore Ivan Reitman coll’ulteriore supporto dei governi dell’Ontario e del Canada. La struttuta pentamodulare porta la firma del gruppo KPMB Architects (Bruce Kuwabara coi partner Thomas Payne, Marianne McKenna, and Shirley Bulmberg). Contiene cinque sale, due gallerie, un archivio, una biblioteca, un laboratorio e un centro di ricerca. Ci sono anche un gift shop, due ristoranti, un lounge, un caffè, tre atri e nella parte superiore 46 appartamenti per ospitare gli artisti di passaggio. 

La magnificenza dell’appuntamento non può lasciare indifferenti e quest’anno per la prima volta anche il Faro volerà in Canada per seguirne lo svolgimento. Per gli aggiornamenti, restare sintonizzati.

Federica Polidoro