“Fiumicino come la vorrei e come potrebbe essere”

28 agosto 2012 | 01:41
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“Fiumicino come la vorrei e come potrebbe essere”

L’intervento di Luigi Satta (Noi Insieme) a commento dell’articolo apparso nella rubrica Appunti di Viaggio 

Il Faro on line – “Al nostro comune costiero è stato attribuito già da qualche anno l’appellativo di città. Purtroppo a me non sembra neanche un paesino di provincia. Un paesino dove, per intenderci, non è ancora possibile trovare una piazza dove potersi incontrare e discutere. Un semplicissimo punto di ritrovo per giovani e anziani. E le amministrazioni? In questo ventennio hanno pensato solo a far nascere grandi centri commerciali sulla Portuense per il solo scopo, sembrerebbe, di incentivare lo shopping e di spegnere il centro del paese”.

E’ la riflessione politica dell’esponente della lista Noi Insieme, Luigi Satta, in riferimento all’articolo apparso nella rubrica Appunti di Viaggio di questa settimana. Una riflessione amara dove il politico si fonde a quella del cittadino. Un cittadino storico che è nato e vissuto a Fiumicino e nel corso degli anni non ha potuto far altro che constatare il lento abbandono di tutte quelle ricchezze che il territorio porta da sempre con sé. “Non sarà forse arrivato il momento che l’attuale amministrazione e quella futura, insieme alle associazioni dei commercianti, valorizzino alcuni punti città in relazione a quelle che sono diventate le attuali esigenze? E’ ora di ridare un volto a Fiumicino cominciando proprio da via di Torre Clementina. Un luogo dove la tradizione marinara e quella contadina si incontrano, mischiandosi a loro volta alla storia di un centro abitato. Un luogo dove si potrebbero ampliare le aree pedonali e incentivare le attività commerciali. Insomma, creare investimenti che possano dare nuovo vigore al centro del paese… e perché no, portare lungo le banchine del porto canale, numerosi natanti da diporto, che contribuiscano a eleggere Fiumicino come piacevole meta turistica. Non credo che sia utopico puntare sulla cultura e sull’educazione del gusto. Ma, ahimé, manca la volontà di realizzare determinati progetti”.

“Faccio un esempio: alcuni anni addietro, il Presidente dell’Autorità Portuale aveva ipotizzato per il porto canale, una volta liberato dalle imbarcazioni da pesca, una piccola Saint Tropez. Ottimo… e poi? Come per magia alla buona idea è subentrato il politico di turno che lo ha liquidato come fosse un pazzo. E’ evidente che l’esempio con Saint Tropez fosse una provocazione, ma di certo non lo era l’intenzione di riaccendere e rivitalizzare con investimenti e progetti oculati, un tratto urbano determinante per il comune costiero”.

“Chiudo con la speranza che un cambiamento possa e debba avvenire… ma finché ci sarà una classe politica che non riesce a capire come la vita di una città sia la linfa per far girare il volano di tutta l’economia, le cose saranno sempre al punto di partenza”.

Riccardo Ragozzini