“Ad Ardea un degrado inconcepibile”

31 agosto 2012 | 00:46
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“Ad Ardea un degrado inconcepibile”

Porcelli: “Ovunque un’invasione di rifiuti e cassonetti che sembrano usciti da un conflitto nucleare”

Il Faro on line – “Un degrado inconcepibile, questo è quanto emerge dalle diverse telefonate di cittadini che giungono in queste ore alla associazione Civiltà. La foto di qualche ore fa rende l’idea di una situazione di emergenza che non trova plausibile giustificazione. Da un lato gli operai che, giustamente, devono ricevere il loro stipendio e nulla centrano con i ritardati pagamenti alla azienda. Dall’altro lato, un servizio che è stato appaltato in un modo e con certi criteri – tra l’altro costituenti offerta anche da parte di altre aziende – ed ora è stato ampliato con modalità e costi probabilmente del tutto diversi con l’effetto di un aumento considerevole sul tributo per i cittadini del 12%, peraltro senza effetti risolutori sul servizio”.

“Da Colle Romito ai quartieri più popolosi del territorio, al lungo mare che dovrebbe essere il biglietto da visita per il turismo balneare, si è invasi dai rifiuti a terra e cassonetti che sembrano usciti da un conflitto nucleare. Le temperature elevate fanno il resto, con effluvi i nauseabondi ed una situazione igienico sanitaria in zona rossa. E tutto ciò senza sapere se siano state elevate le giuste penali – almeno l’Ente risparmia – fatto questo già sollevato in più occasioni nei nostri precedenti articoli”.

“L’associazione Civiltà, non sapendo più a quale santo votarsi, chiede a nome di molti cittadini l’autorevole intervento del Prefetto per garantire che i poveri operai senza stipendio vengano pagati e la chiarezza su di un servizio che è stato affidato in un modo e viene gestito in un’altro. Non sta a noi giudicare se giusto o sbagliato, se l’ampliamento è stato autorizzato dal Consiglio o meno, se i servizi da Capitolato vengono effettuati o meno,  certo è che l’autorevolezza del Prefetto potrà essere di grande aiuto a definire una bagarre che tiene il territorio in uno stato di pericolo igienico sanitario continuo, chi lavora non viene pagato ed il dubbio assale sempre più la popolazione”.  

Mauro Porcelli
Associazione Civiltà