
Interessante incontro svolto a Fiumicino sul tema “2 ottobre, la nascita della nonviolenza politica”
Il Faro on line – In un mondo in cui le cronache quotidiane ci bombardano di notizie “violente”, dai massacri interreligiosi alle aggressioni su donne e bambini, dal collasso del sistema economico-sociale al disgregamento (con tutto ciò che ne consegue) del concetto stesso di famiglia, c’è bisogno di fermarsi a pensare, riflettere, e capire come sia possibile impostare un nuovo modo di vivere.Le sequenze frenetiche di violenze che passano in tv hanno in qualche modo anestetizzato le nostre anime; certi, a parole ci indigniamo, ma poi non riusciamo a trasformare questi pensieri in azioni. Nazi, molto spesso è proprio l’assenza di azione – magari quando siamo testimoni di una violenza, quale che sia – a diventare essa stessa violenza, se pur non attiva.
Nella Giornata mondiale della Nonviolenza (senza trattino, come un unico concetto) fissata a livello internazionale nel giorno della nascita di Ghandi (che peraltro in Italia coincide con la festa dei nonni), si è tenuto nei locali dell’associazione Io-Noi organizzata anche dal Centro territoriale Movimento Nonviolento del Litorale Romano e dal Cipax (Centro interconfessionale per la pace).Protagonisti del dibattito “aperto” sono stati Fabrizio Truini, presidente del Cipax, Daniele Taurino, Responsabile del Movimento Nonviolento, Angelo Perfetti, direttore del Faro on line e Vincenzo Taurino, Presidente dell’associazione Io Noi.Tante sono stati gli aspetti della “nonviolenza” toccato in un incontro di circa due ore passate velocemente, tanta è stata l’attenzione e la partecipazione. La non violenza si concretizza certamente con l’assenza di guerra, e dunque invertendo la corsa agli armamenti che ha caratterizzato gli ultimi 60 anni. Ma anche con la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, contro ogni forma di autoritarismo, contro le discriminazioni.
E nel quotidiano questa propensione alla nonviolenza può e deve essere visibile attraverso atti concreti, che sono rappresentasti principalmente dal dialogo e dalla disponibilità, come forma suprema di lotta contro l’ignoranza, in qualunque modo si intenda declinare. Un percorso difficile, lungo, eppure possibile se in qualunque posto noi siamo all’interno della società teniamo come punto di riferimento i valori di democrazia, intesa come gestione da parte di tutti del potere, a sua volta inteso dunque come servizio comunitario. In un mondo dominato dall’utile già questo è rivoluzionario. Ed è una rivoluzione senza bombe.