Casapound: “Exdepò uguale speculazione”

27 ottobre 2012 | 15:00
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Casapound: “Exdepò uguale speculazione”

Striscione affisso sulle transenne che nella notte sono state sistemate davanti all’ingresso del centro commerciale di corso Duca di Genova ad Ostia

Il Faro on line – “Exdepò uguale speculazione”. E’ questo il testo dello striscione affisso sulle transenne che nella notte sono state sistemate davanti all’ingresso del centro commerciale di corso Duca di Genova ad Ostia, che oggi aprirà i battenti ufficialmente alla presenza del sindaco Alemanno. A spiegare l’azione simbolica messa in scena da CasaPound Italia è Luca Marsella, responsabile del movimento nel XIII Municipio della capitale. “Ostia sarà presto investita da un insieme di rivoluzioni urbanistiche che ignorano i bisogni del quertiere – ha dichiarato Marsella – a partire dal quadrante intorno a corso Duca di Genova che vedrà nel giro di pochi anni il susseguirsi di cantieri che non faranno altro che intasare la già problematica viabilità della zona e creeranno ulteriori disagi.

L’EX(DE)PO’, con vie transennate e parcheggi sottratti ai residenti per lunghissimi mesi e le nuove costruzioni che dovranno sorgere all’interno del deposito della segnaletica stradale in via dei Bragozzi e all’interno di piazza Quarto dei Mille ne sono degli esempi. I progetti, che non hanno nessuno organicità architettonica con ciò che li circonda, sono già visibili sul sito internet della ditta realizzatrice, la Sa.Pro. s.r.l. (www.structura.it) come se il processo partecipativo dei cittadini alla vita del loro quartiere fosse stato già abbondantemente sorpassato. L’EX(DE)PO’ in particolare è stato regalato ai soliti costruttori che ne trarranno tutti i benifici economici per oltre 30 anni, senza che il Comune che ha ceduto il terreno e permesso la costruzione ne avrà alcun benificio. Chiediamo – ha concluso Marsella – che almeno i posti auto al piano terra siano a metà costo per i residenti di giorno e gratis per la notte così da ridurre i problemi di traffico della zona e che le istituzioni ripensino ai futuri progetti assegnati alla stessa ditta nello stesso quadrante e che invece di inutili costruzioni regalo per i costruttori vengano realizzate aree verdi e spazi pubblici per il territorio”.