Porcelli: “Questo è il futuro di Ardea che cresce?”

28 ottobre 2012 | 15:59
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Porcelli: “Questo è il futuro di Ardea che cresce?”

Il presidente dell’Associazione Civiltà: “Chi lavora oggi in forma gratuita cosa avrà in cambio domani?”

Il Faro on line – Riceviamo e pubblichiamo. “Nel Consiglio comunale del 25 ottobre, apprendiamo che sono stati avviati lavori imponenti presso l’edificio di proprietà della Provincia di Roma dove hanno sede gli uffici comunali in via F.Crispi. Nulla di strano, se non il fatto che a lavorare siano talune ditte in forma gratuita, stando alle dichiarazioni nell’assise. Certo, in tempi di crisi fa piacere che ci sia chi lavora gratis, ma come dicevano i nostri padri..non ti regala niente nessuno. Al di la delle strumentalizzazioni e/o polemiche, mi risulta che un Ente pubblico quando deve effettuare opere non è sollevato dal seguire precise procedure di evidenza pubblica e richieste di autorizzazione di sorta, non esclusa l’autorizzazione del padrone di casa – in questo caso la Provincia di Roma.

Se le immagini allegate  non ingannano, si tratta di lavori che necessitano di permessi anche dalla Soprintendenza che detiene il vincolo archeologico del centro storico al quale ogni cittadino viene sotto posto senza sconti. Le opere, quindi, devono seguire una procedura che è chiaramente indicata nel Codice degli appalti e Contratti, attivando un progetto di finanza e relativo bando pubblicato; non bastano quattro fogli datati. Vale il principio dell’indebito arricchimento per l’Ente, così come per i debiti fuori bilancio.  Invece, adottando le procedure di legge, tutti avrebberomodo di partecipare “senza esclusioni”.  Al contrario, escludendo il principio dell’evidenza pubblica si andrebbe a compiere un abuso, sia amministrativo che di natura penale. Quanto al rispetto dei vincoli poi, l’esempio deve provenire in primis dalla Pubblica Amministrazione e ci sconvolge un po quanto asserito negli interventi in Consiglio sulle procedure seguite.

I vigili urbani ieri presenti, stando alle dichiarazioni dei consiglieri in aula, avranno sicuramente acquisito gli atti ed adottato i provvedimenti di legge eventualmente necessari; d’altronde è noto che quando si viene a conoscenza di un reato si deve procedere. Se rispondesse a realtà l’affidamento di opere pubbliche a titolo gratuito – e ieri nessuno ha mostrato procedure o convenzioni datate che parlino del contrario – verrebbe meno la garanzia per ogni altra ditta che non ha partecipato alla “regalia”, costituendo in astratto un pregiudizio per ogni futuro appalto e/o affidamento per quelle ditte che – oggi – hanno regalato all’Ente opere e/o servizi.

Come associazione intendo ringraziare i consiglieri che si sono battuti per offrire al nostro paese “legalità e trasparenza”, anche inconsiderazione del successo ottenuto per la revoca della cementificazione SERC. Nei locali oggetto di lavori, si vedono pratiche lasciate alla mercè senza protezione e poi, ci si meraviglia dell’andirivieni di carte che “appaiono e scompaiono”. Questa èsicurezza? Sarebbe logico nominare un professionista, libero da forme contrattuali a tempo determinato con l’Ente, da reperire tra quelle figure interne che hanno mostrato preparazione e indipendenza di giudizio, per stabilire se le procedure e le opere sull’immobile di via F.Crispi rispondano ai requisiti di legge.

Il compito di ogni consigliere, è quello di contribuire alla crescita vera del paese attraverso l’impegno ed il controllo di una gestione che, ad Ardea ha sempre più del ridicolo o non so come altro interpretarlo. Liquami sversati con pericolo di epidemie, isoleecologiche abusive, abusivismo galoppante e mancato rispetto delle regole. Ad ogni atto approvato, ne vengono revocati altri. Intendoproseguire la battaglia per una politica fatta di uomini credibili e capaci, che hanno al loro attivo almeno un successo in termini sociali e prendano le distanze dai nulla facenti di sistema.  Questo proseguire nel senso del degrado sia in termini ambientali checulturali, trascinando sempre più nel baratro il futuro del nostro paese, sinceramente non è più accettabile”.
Firmato: Mauro Porcelli – Associazione Civiltà