Porto della Concordia a Fiumicino, tutta la storia

19 novembre 2012 | 13:54
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Porto della Concordia a Fiumicino, tutta la storia

Passaggio per passaggio ecco come negli anni si è arrivati al punto odierno. Indagati Francesco B. Caltagirone, direttore lavori, legali rappresentanti società interessate e consiglieri amministrazione delle stesse
+ guarda il video rendering del porto+ le perizie e gli atti giudiziari
+ I numeri di un sogno+ L’intervista a Caltagirone
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Il Faro on line – L’intera area del cantiere del porto turistico di Fiumicino, sequestrata oggi dai finanzieri del Comando provinciale di Roma coordinati dal pm di Civitavecchia Lorenzo Del Giudice, si estende su una superficie di oltre cento ettari. Il progetto, affidato a una societa’ del gruppo Acqua Pia Antica Marcia, prevedeva la realizzazione, sia a mare che a terra, di cantieri nautici, strutture abitative, ricettive, commerciali, sportive e box auto e, secondo le intenzioni, doveva garantire la ricettivita’ di circa 1.500 imbarcazioni. Indagate 7 persone: Francesco B. Caltagirone, direttore lavori, legali rappresentanti società interessate e consiglieri amministrazione delle stesse

Dalle indagini condotte dal nucleo di polizia tributaria della capitale, e’ emerso che dietro i lavori di costruzione del”Porto della Concordia” di Fiumicino, avrebbe operato un  meccanismo di affidamento delle commesse tra imprese riconducibili, direttamente o indirettamente, al gruppo, con l’intento di realizzare l’opera ad un costo di gran lunga inferiore a quello stimato, di circa 400 milioni di euro. In particolare, l’impresa concessionaria, da parte della RegioneLazio, della zona demaniale marittima per un periodo di 90 anni – una societa’ partecipata da un ente pubblico e di fattogestita, anche attraverso patti di sindacato, dallo stesso gruppo imprenditoriale – avrebbe affidato, senza ricorrere adalcuna gara di appalto, la realizzazione “chiavi in mano” della struttura ad una societa’ “general contractor” sempre del gruppo, che, a sua volta, avrebbe sub-affidato le varie commesse, a costi contrattuali sensibilmente inferiori, adaltre societa’, peraltro prive di sufficienti capacita’ imprenditoriali e strutturali. 

La posizione di Acquamarcia

Fonti vicine alla società Acquamarcia ricordano che lo scorso 11 maggio la società del Gruppo Acqua Marcia incaricata di realizzare il porto turistico di Fiumicino ha proceduto alla risoluzione del contratto che la legava alla concessionaria IP – Iniziative Portuali; il cantiere è quindi contestualmente tornato nella disponibilità della società concessionaria. Il Gruppo Acqua Marcia non essendo più direttamente impegnato nella costruzione dell’opera, resta come socio dormiente nella compagine sociale di IP. In più, lo scorso 8 ottobre il CTP Prof. Ing. Giuseppe Scarpelli, incaricato dal gruppo Acqua Marcia di redigere una perizia sullo stato dei lavori del porto turistico nell’ambito di una controversia civile presso il Tribunale Civile di Civitavecchia, ha consegnato una relazione nella quale si attesta che l’opera è sicura, realizzata a regola d’arte e con materiali idonei. Quella perizia, firmata da uno dei più autorevoli esperti del settore, verte proprio sul contestare l’assunto per il quale il modus operandi di costruzione del porto fosse inadeguato e/o pericoloso. Rimane da ricordare che un avviso di garanzia non equivale ad una condanna ma anzi è l’esatto opposto, e cioè mette in condizioni società e cittadini di sapere che c’è qualcuno che sta ipotizzando reati a loro carico, e dunque situazioni da chiarire.

La storia

Millecinquecento posti barca, quattro darsene su 104 ettari per una forza lavoro di 2.000 persone con aree verdi, negozi, bar, ristoranti e quasi 3.500 posti auto. Questo l’ambizioso progetto del porto turistico di Fiumicino, un’opera mastodontica che ha visto la posa della prima pietra a febbraio 2010, dopo oltre 40 anni di polemiche, proteste, ricorsi e sentenze. L’idea dell’approdo di Isola Sacra risale a meta’ degli anni ’70, ma da allora, tra rinvii e ricorsi a Tar eConsiglio di Stato, sono passati quattro decenni. A contendersi i lavori, nel corso degli anni, sono state duesocieta’, la Sofim e la Ip. Dopo una serie di rinvii, agli inizi del 2000 venne scelta la proposta della Sofim, il cui progetto definitivo pero’ non passo’ il vaglio della Conferenza dei Servizi che lo ritenne difforme rispetto alla prima bozza precedentemente approvata. Nel 2002, dunque, la scelta ricadde sul progetto della Ip (Iniziative Portuali), mentre Tar e Consiglio di Stato respingevano i ricorsi della societa’ concorrente.

L’analisi del nuovo progetto da parte dellaConferenza Servizi slitto’ di mese in mese, complici polemiche politiche e manifestazioni contro quello che il centrosinistra e i Verdi etichettarono come un ”ecomostro”.    Alcuni comitati cittadini per la difesa del territorio diedero vita anche a manifestazioni e cortei contro lerealizzazione del nuovo porto turistico, intimoriti dalla colata di cemento sugli arenili di Isola Sacra. Il progetto preliminare, per un investimento di circa 400 milioni di euro, venne finalmente approvato nel settembre 2004, ma solo sei anni dopo furono aperti ufficialmente i cantieri, affidati all’Acqua Marcia spa di Francesco Bellavista Caltagirone che avrebbe dovuto concludere l’opera nel 2015. Un’inaugurazione in pompa magna, alla presenza delle massime autorita’ locali e nazionali.

”Il nuovo porto turistico di Fiumicino rappresenta qualcosa che e’ stato lungamente atteso ed in numeri e’ il piu’ importante approdo del Mediterraneo – disse all’epoca Caltagirone -. Abbiamo l’ambizione che diventi il piu’ importante d’Europa”. 

Contrariamente al suo nome – ‘Porto della Concordia’ – solo un anno dopo l’opera si incaglio’ con la societa’ che siaffretto’ a smentire un ventilato stop ai lavori. Un mese dopo cominciarono gli stati di agitazione da parte dei trasportatori e fornitori che lamentarono il mancato pagamento di Acqua Marcia alla ditta subappaltatrice dei lavori. Polemiche che portarono alla sospensione dei lavori nei cantieri. Lo scorso maggio, in seguito allo scandalo del porto di Imperia e il conseguente arresto di Bellavista Caltagirone per truffa aggravata, la Ip fu costretta a rescindere consensualmente il contratto con l’Acqua Marcia, affidando la conclusione dei lavori del porto a Italia Navigando, societa’ del Gruppo Invitalia.

Angelo Perfetti