“Sfasciacarrozze di Acilia, a quando la bonifica?”

21 dicembre 2012 | 01:59
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“Sfasciacarrozze di Acilia, a quando la bonifica?”

Residenti e comitati cittadini in prima linea per la riqualificazione del quartiere

Il Faro on line – Correva l’anno duemila quando l’allora presidente del Tredicesimo Municipio, il grande e compianto Massimo Di Somma, si ammanettò per ben tre ore al cancello del cosiddetto “sfasciacarrozze” di San Giorgio di Acilia. La sua richiesta era chiara: l’immediata dismissione e delocalizzazione dell’impianto vista la comprovata insalubrità e la chiara incompatibilità con il centro abitato nel quale tuttora si trova.

Ora, a distanza di ben quasi tredici anni, l’autodemolitore, chiuso dall’Autorità giudiziaria da quasi tre anni, è ancora lì a troneggiare tra i palazzi. Da parte dei cittadini oggi come allora un unico desiderio: “L’immediata e non più procrastinabile bonifica”. I locali Comitati di Quartiere e i cittadini portano avanti questa battaglia da diverso tempo e chiedono che si attuino al più presto provvedimenti tesi alla pulizia dell’area: “L’impianto – spiegano – si inserisce in un contesto urbano dove non è più pensabile la sua presenza. Soprattutto nelle condizioni in cui si trova”.

In effetti, la struttura, è ubicata ai piedi di un complesso residenziale di proprietà della Romeo ed è confinante con un centro sportivo, frequentato assiduamente da molte persone. Durante tutti questi anni di inattività i ratti hanno più volte infestato le zone limitrofe mettendo a rischio l’incolumità dei residenti che più volte hanno ricevuto la visita dei roditori nei propri appartamenti. “Entrano dalle finestre in cerca di cibo. Una signora lo ha addirittura sorpreso a rovistare nella pattumiera della cucina”.

“Noi chiediamo – spiegano gli esponenti dei Comitati – che venga rispettato il quartiere da tutti i punti di vista: igienico, ambientale, di decoro urbano… Ci sono anziani e bambini che percorrono le strade adiacenti ogni giorno. Ed è impensabile che ci possa essere il benché minimo rischio di incappare in topi e ratti che infestano il terreno. Ma c’è anche il rischio di  inquinamento ambientale: nell’area sono presenti, infatti, un gran numero di batterie e altri componenti meccanici in balia degli agenti atmosferici”. I cittadini sono stanchi e attendono una risposta concreta dalle istituzioni: “Ci hanno sempre assicurato un intervento – affermano – ma tanio tempo è trascorso da quelle promesse e nulla è cambiato”.

Vincenzo Galvani