“Via di Acilia, una zona archeologica senza pace”

24 febbraio 2013 | 15:00
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“Via di Acilia, una zona archeologica senza pace”

Il monito dell’associazione culturale Severiana: “La Soprintendenza tace e reperire informazioni su interventi, costi e progetti sembra impossibile”

Il Faro on line – “Esiste un serio problema, lungo il tratto di via di Acilia che dalla via Cristoforo Colombo giunge all’Axa. Qui, iniziati i sondaggi archeologici solo dopo nostra segnalazione, nulla si è più saputo da parte della Soprintendenza. Nel frattempo è stata realizzata una strada provvisoria, parallela alla Colombo, per consentire alcuni lavori Acea, proprio dove esiste, appunto, il vincolo archeologico”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa dell’associazione culturale Severiana. “Come dire: se non controllano i cittadini, chi lo fa? La foto allegata è significativa. Una strada lunga almeno 500 metri, ottenuta con pietrisco e materiale edile da discarica, affiancata nel tratto terminale da una profonda trincea per il passaggio di un cavidotto, si è insediata sopra un’area segnalata nelle carte ufficiali a forte presenza di materiale fittile di età romana, forse una villa rustica. Chi ha dato i permessi? Abbiamo cercato di reperire informazioni ma sembra che nessuno ne sappia nulla. Pertanto, se non ci saranno novità in tal senso, saremo costretti a produrre l’ennesimo esposto verso gli enti competenti in materia”. 

“In contemporanea sono ripresi i lavori sulla via di Acilia all’altezza di via F.Menzio, lavori che serviranno soltanto ai residenti del complesso delle Terrazze del Presidente, enormi palazzoni costruiti senza concessione edilizia e salvati da una discutibile sentenza del Gup di Roma, Roberto Saulino. Come per i precedenti, solleviamo anche su questi lavori forti perplessità sulla trasparenza amministrativa e sarebbe interessante conoscere costi e tempi di realizzazione da parte della Eur Servizi Terziari, la società che dovrebbe mettere mano a tutte le opere di urbanizzazione dell’area in convenzione. Perché se una cosa è certa è che ogni opera legata al raddoppio della via di Acilia o che comunque insiste nelle sue vicinanze deve passare sotto il vaglio dei sondaggi archeologici preventivi”.