Via di Acilia: esposto in Procura per presunte irregolarità nelle procedure di verifica

3 marzo 2013 | 04:00
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Via di Acilia: esposto in Procura per presunte irregolarità nelle procedure di verifica

L’associazione Severiana scrive al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e alla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma e Ostia

Il Faro on line – “Dopo le nostre ripetute segnalazioni relative alla mancata esecuzione dei sondaggi archeologici per il raddoppio della via di Acilia (XIII Municipio, Roma) e dopo la conseguente realizzazione degli stessi, veniamo a conoscenza che non sarebbero stati rinvenuti elementi archeologici significativi. Trattandosi di opera pubblica, rileviamo una completa mancanza di applicazione delle procedure di verifica preventiva dell’interesse archeologico ai sensi degli artt. 95 e 96 del D.Lgs, 163/06 nonché della Circolare n.10 del 15 giugno 2012 del Ministero per i Beni e le Attività Culturali”. A parlare è il presidente dell’associazione Severiana, Andrea Schiavone, che ha inviato un esposto Procura di Roma, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, alla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma e Ostia, alla Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma, al XIII Municipio e al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

All’interno dell’esposto si legge: “Premesso 1. che l’area interessata è il più importante giacimento preistorico di superficie del litorale romano; 2. che ai sensi di quanto disposto dal Codice Contratti e suo Regolamento non è mai stata pubblicamente indicata la ditta esecutrice dello scavo archeologico e il nominativo del suo direttore tecnico (mancanza del cartello lavori); 3. che non si conosce, in merito alla fase conclusiva dei lavori e di collaudo, chi sia stato il tecnico con qualifica di archeologo o il funzionario della Soprintendenza, ad aver rappresentato l’organo di collaudo per la categoria OS25;4. che si apprende da internet (http://www.ostiatv.it/acilia-raddoppio-terrazze-presidente-cdq-0036138.html) che “i beni culturali di Roma hanno dato il via libera ai lavori”; 5. che non sono state date notizie dei ritrovamenti in alcun modo né risulta previsto un piano editoriale di pubblicazione, si chiede di fare chiarezza, ciascun ente per competenza, se siano stati compiuti abusi od omissioni in atti d’ufficio”.