Omicidio di Dragona, è mistero sulla morte di Alessandra

3 maggio 2013 | 17:18
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Omicidio di Dragona, è mistero sulla morte di Alessandra

Indagini in corso per il decesso della trentenne uccisa da diversi colpi di arma da taglio. I familiari: “Non era fidanzata né coinvolta in affari loschi”

Il Faro on line – “Siamo senza parole e nalla morsa del dolore. Non riusciamo a capire cosa possa essere accaduto”. E’ quanto afferma lo zio di Alessandra Iacullo, la trentenne trovata da alcuni passanti in fin di vita accanto al suo scooter alle ore 22.00 della scorsa notte presso via Riserva del Pantano, a Dragona, e sul cui corpo sono state identificate una serie di ferite di arma da taglio.

Alessandra viveva con la madre e il compagno di questa in una villetta distante qualche minuto dal luogo del delitto; svolgeva lavori saltuari come assistenza agli anziani o baby-sitter, e aveva da poco chiuso i battenti del negozio per animali che gestiva da qualche anno. “Soffriva molto ultimamente – afferma una conoscente – suo padre è morto di infarto qualche tempo fa e tutti i familiari si trovavano ancora nel bel mezzo del trauma”. 

Si conosce ancora poco della vita sentimentale di Alessandra, ma amici e parenti affermano che non fose impegnata. Anzi, dalle informazioni della sua bacheca di Facebook si presume fosse ancora alla  ricerca del “principe azzurro”. Era poco conosciuta dai concittadini. “Alessandra, era una ragazza timida. – afferma l’impiegato di un bar poco distante dalla casa della vittima – Non è mai stata coinvolta in affari loschi ed era sempre gentile con tutti”.

Il luogo del delitto è un’area pressoché isolata e silenziosa, vicina a un grande campo, e nulla è stato visto o sentito ieri sera dagli abitanti della zona; “Ero a casa a quell’ora e proprio non ho sentito nulla” afferma una donna che abita a poche centinaia di metri dalla pozza di sangue che ancora persiste sulla ghiaia – “Né un grido, né una richiesta d’aiuto”.
Le indagini sono state affidate alla squadra mobile di Roma ed è in corso l’autopsia. Una delle possibili “chiavi” della soluzione potrebbe trovarsi nel cellulare della vittima, di cui si stanno controllando i tabulati.

Non si avevano notizie di Alessandra dal tardo pomeriggio di ieri e il principale elemento su cui si sta indagando riguarda il “perché” della sua presenza, a quell’ora, in una zona isolata e pericolosa come quella di Via Riserva del Pantano. Omicidio passionale? Presto per dirlo, in quanto le informazioni che al momento si possiedono sono lontane dalla vita sentimentale della giovane donna. “Qualunque pista è aperta alle indagini”. ha affermato Antonio Franco, dirigente del commissariato di polizia Ostia.  

Dragona è silenziosa, scettica, intimorita. “Siamo al secondo omicidio nell’arco di un mese – lamenta una donna riferendosi a Michela Fioretti, la donna di Acilia uccisa neanche un mese fa dal marito – non ci si può fidare più di nessuno e ogni giorno la paura aumenta progressivamente”.

Tra gli sguardi persi e preoccupati dei cittadini e le grida della sorella di Alessandra affranta dal dolore, a Dragona resta la paura e ancora troppe questioni irrisolte.
Giulia Capozzi