Pivetti, Baccini e la nuova Scuola di formazione politica on line

9 maggio 2013 | 18:04
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Pivetti, Baccini e la nuova Scuola di formazione politica on line

Il Faro on line – La Fondazione Foedus e LTBF hanno deciso di sostenere l’iniziativa Scuola di Formazione politica ‘Gianluigi Marrone’ e di sfruttare i nuovi canali mediatici per coinvolgere tutte quelle intelligenze che voglaino confrontorsi sui temi della carta costituzionale. In diretta stremaing per dieci lezioni a cadenza mensile, Irene Pivetti – impegnatasi alle scorse regionali nel Lazioproprio nelle fila dei Cristiano popolari di Baccini- aprira’ undibattito sulla Costituzione. La scuola, dedicata a Gianluigi Marrone, capo segreteria della presidenza della Camera dei Deputati e giudice unico del Vaticano, nasce “dalla profonda convinzione che sempre più le donne possano, anzi debbano, impegnarsi in prima persona nella vitapolitica dell’Italia”.      

“L’Italia – sostiene la Pivetti – deve ripartire e le donne devono essere sempre piu’ protagoniste in questa fase diricostruzione”. Dello stesso avviso il presidente della Foedus, Baccini: “Le donne -dice il presidente del Cristiano popolari del Pdl- hanno capacità e strumenti per ricoprire ruoli di primo piano nella politica del Paese. Piu’ volte ho affermato che non vedrei nulla dimale se una donna cattolica divenisse capo dello Stato. Da oggivogliamo cominciare a riscoprire il valore della nostra Carta costituzionale con tutte le amiche e gli amici che vorranno con noiaprire un dialogo”.      
”Ripartiamo dalle donne – rimarca Baccini – attraverso lacondivisione di idee e ripartiamo dalla buona politica per il Paese.La nostra Fondazione, la Foedus, si occupa di creare sinergie tra cultura, solidarieta’ e impresa a vantaggio del bene comune, la politica per noi è questo. Questa Scuola è un percorso: scienza econoscenza per metterci a servizio delle istituzioni e del Paese”. Il prossimo appuntamento è per il 6 giugno. Al centro dei lavori, i temi della rappresentanza. il tema sara’: ‘Fondata sul lavoro’. Se illavoro è fondamento della Repubblica, lavorare è un diritto costituzionale. La disoccupazione non è solo una piaga sociale, ma delegittima lo Stato”.