Palazzo Margutta dedica un’antologica all’amico Renzo Verdone

20 maggio 2013 | 17:56
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Palazzo Margutta dedica un’antologica all’amico Renzo Verdone

Dal 25 maggio al 5 giugno in esposizione nella storica sede al civico 55 di Via Margutta, circa 30 opere che rappresentano un interessante spaccato della sua feconda attività pittorica

Il Faro on line – Prende il via il 25 maggio prossimo a Roma, a Palazzo Margutta (Via Margutta, 55), la mostra antologica dal titolo “Parole Poesie Musica” con la quale, a due anni dalla sua scomparsa, la Galleria Il Mondo dell’Arte ha scelto di rendere omaggio a Renzo Verdone, amico di lunga data e appassionato esponente di spicco della cosiddetta “pittura colta”. 
L’esposizione, in programma fino al 5 giugno prossimo (dal martedì al sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00- 20.00 e ingresso libero), rappresenta – attraverso una trentina di opere circa, tutte realizzate con tecniche diverse – un significativo excursus nella produzione di questo straordinario artista dal riconosciuto talento e ne racconta egregiamente la prorompente forza creativa. 
Caratterizzato da una travolgente carica interiore e da un linguaggio pittorico forte, Renzo Verdone è dotato di una profonda curiosità intellettuale che trova sfogo nell’apertura verso linguaggi diversi e che gli consente di destreggiarsi abilmente sia con la tela e l’acquaforte che con il disegno, passione quest’ultima che non si interromperà neanche negli ultimi giorni di vita. Verdone matura la propria preparazione artistica a stretto contatto con i gruppi sperimentali delle Gewerbeschule di Berna e di Zurigo, che raggiunge dopo aver lasciato ancora giovanissimo l’Italia e con i quali compie accurati studi di ricerca figurativa, scultura e nudo. Rientrato in patria, consegue il diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma e inizia un’intensa attività artistica, frequentando l’ambiente culturale della Capitale. Dal 1971, anno della sua prima personale, sono molteplici le esposizioni alle quali prende parte, così come i riconoscimenti che gli vengono attribuiti (tra cui anche la Medaglia d’oro del Presidente della Camera dei Deputati e il Trofeo C.I.S.A.C.) e che testimoniano la validità e il continuo rinnovarsi dell’uomo e dell’artista. Scompare a Roma nel 2011.

Quella di Renzo Verdone è una pittura colta rigorosamente figurativa, seppur con richiami ad altre istanze rappresentative, fra cui quella simbolista, un’arte capace di investigare nell’oscurità del sogno e nei territori dell’inconscio, “una pittura che” – come scrive Barbara Scaramucci – “scava nell’animo, che ci colpisce per la sua intensità (…)”. 

In mostra nell’esposizione organizzata da Il Mondo dell’Arte soprattutto oli su tela e tempera, di dimensioni diverse, ma anche disegni e acqueforti, tutti lavori nei quali è evidente la capacità con cui Verdone padroneggia la tecnica e il segno, che si mostrano sempre solide e raffinate, ed è forte la profonda testimonianza della ricerca grafica e pittorica alla quale l’artista si dedica continuamente. La violenza dei chiaroscuri, nitidi e sicuri, la forza penetrante e l’anatomia dei soggetti ritratti ricordano i drammatici nudi rappresentati da grandi Maestri del passato, Masaccio e Mantegna in special modo. Ma nella mostra in programma a Palazzo Margutta così come nell’arte di questo Maestro introverso, pensatore e poeta al tempo stesso, lo spettatore ritroverà anche altri temi pittorici della classicità – l’Eros sensuale, il presentimento del dolore, della morte, di Dio.