Rapinavano i propri connazionali con un’ascia, tre della gang in manette

21 maggio 2013 | 15:59
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Rapinavano i propri connazionali con un’ascia, tre della gang in manette

L’intervento provvidenziale e risolutore degli uomini della Polizia di Stato permetteva di bloccare l’uomo alla guida di un’automobile

Il Faro on line – Nella giornata di ieri personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Terracina, ha tratto in arresto S.G., il terzo uomo responsabile dei gravi reati accaduti in questo centro il 2 maggio scorso ai danni di altri cittadini indiani e per i quali gli investigatori della Polizia di Stato avevano già tratto in arresto due complici dell’uomo, tutt’ora in carcere. I tre si erano resi responsabili di efferati e brutali atti di violenza ai danni di loro due connazionali, che rapinavano con l’uso di un ascia con la quale colpivano ripetutamente uno di essi causandogli gravi ferite agli arti per poi sequestrare il secondo,segregandolo e richiudendolo in un locale di un appartamento che occupavano a Terracina in località Borgo Hermada, richiedendo che per il suo rilascio venisse loro corrisposto del denaro. L’intervento provvidenziale e risolutore degli uomini della Polizia di Stato permetteva di liberare la vittima ed arrestare in flagranza due dei tre uomini. Le indagini  finalizzate all’individuazione del terzo complice, condotte di concerto con la Procura di Latina e con l’ausilio di specifiche attività tecniche, hanno permesso di individuare nel cittadino indiano, nato in India il 13.01.1977, l’uomo che era sfuggito alla cattura nel corso dell’irruzione presso l’abitazione di Borgo Hermada e sul cui conto il GIP del Tribunale di Latina, dr. De Robbio, che condivideva la stessa richiesta del P.M. della Procura, dr.ssa Falcione, emetteva un ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere per gravi reati per i quali erano già stati tratto in arresto i suoi complici. S.G., dovrà infatti rispondere di sequestro di persona, estorsione, rapina a mano armata e lesioni personali in concorso con i suoi due connazionali, SINGH Daljit e SINGH Sukhvinder.  Difatti, nel corso della precedente operazione di Polizia l’indiano riusciva ad allontanarsi dai luoghi dei fatti facendo perdere le sue tracce e rendendosi quindi irreperibile, ma la costanza dei poliziotti investiti delle indagini hanno fatto si che le stesse culminassero nell’individuazione dell’ultimo nascondiglio del fuggitivo e la decorsa notte  i poliziotti attuavano un lungo servizio di appostamento ed osservazione in un’ampia zona di campagna nel comune di Sezze, nei pressi della Migliara 47,  mimetizzandosi nella macchia boschiva del luogo, ove rimanevano per diverse ore in attesa di un qualsiasi seppur piccolo riscontro che rivelasse la presenza dell’uomo. Nonostante l’ampia zona monitorata che presentava numerose vie di accesso e di fuga, le ricerche si rivelavano fruttuose allorquando intorno alle ore 23:30 l’autovettura in uso al ricercato, un’Audi A3 di colore verde, veniva notata percorrere ripetutamente la strada principale nei pressi della via secondaria che conduceva al presunto nascondiglio del ricercato. Ai poliziotti appariva chiaro l’intento dell’uomo alla guida del mezzo che con tale manovra voleva effettivamente accertarsi che la via del suo nascondiglio fosse libera e priva di pericoli ma tanto non bastava al ricercato  in quanto i poliziotti s’immettevano rapidamente sull’arteria principale intimando l’ALT alla vettura che invece accelerava tentando di eludere il blocco e procedendo quindi a forte velocità sulla Migliara 47, prontamente inseguito dalle due auto civetta della Polizia che dopo un inseguimento di alcuni chilometri  costringevano il fuggitivo a bloccare la propria corsa, riuscendo a chiudergli qualsiasi via di fuga. Dopo il fermo l’uomo veniva condotto presso il luogo del suo rifugio, un casolare in aperta campagna, dove in loco veniva rintracciata ed identificata la compagna K.H. ed alla loro presenza veniva effettuata una perquisizione domiciliare, estesa anche al veicolo, alla ricerca di armi, refurtiva e droga. I due venivano poi condotti negli Uffici del Comm.to di Terracina per il prosieguo degli accertamenti di rito e sottoposti ai previsti rilievi di Polizia Scientifica in quanto entrambi clandestini sul territorio nazionale. A termine della predetta attività l’uomo è stato rinchiuso presso il carcere di Latina a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Veniva altresì posta in sequestro l’autovettura in uso all’arrestato in quanto priva di copertura assicurativa e perché munita di tagliando assicurativo risultato essere palesemente contraffatto e di conseguenza al prevenuto gli veniva sospesa la patente di guida e deferito anche per i reati di falsità materiale commessa da privato dei quali pure sarà chiamato a rispondere.