Regione, 150 mln per il sostegno alle Pmi

29 maggio 2013 | 18:43
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Regione, 150 mln per il sostegno alle Pmi

Le risorse verranno utilizzate per attivare strumenti finanziari in grado di innalzare la capacità di innovazione del sistema produttivo

Il Faro on line – La Regione Lazio ha avviato le procedure per rendere pienamente operativo l’utilizzo dei Fondi di Ingegneria Finanziaria attivati nell’ambito degli interventi previsti dal Por Fesr 2007-13, per una somma complessiva di circa 150 milioni di euro da mettere a disposizione delle Pmi del Lazio. Si tratta, quindi, di fondi relativi alla attuale programmazione europea che stiamo riattivando perché fino a questa rimodulazione non riuscivano ad intercettare le esigenze delle imprese, in parte perché non correttamente destinati, in parte perché bloccati su bandi di ingegneria finanziaria non rispondenti alle esigenze del mercato. Le risorse verranno utilizzate per attivare strumenti finanziari in grado di innalzare la capacità di innovazione del sistema produttivo, di attrarre risorse addizionali del sistema creditizio, di massimizzare l’effetto leva delle risorse comunitarie disponibili al fine di aumentarne l’impatto sul territorio regionale. L’impegno di queste risorse potrà attivare fino a 700 milioni di euro di finanziamenti delle piccole e medie imprese del Lazio.

Per rendere pienamente efficaci questi 150 milioni di euro la Regione punta su cinque linee di intervento: 30 milioni di euro saranno indirizzati al fondo di patrimonializzazione delle Pmi, con il fine di rafforzare il patrimonio delle imprese per migliorarne la capacità di raccolta di finanziamento bancario, bandi che sarà pubblicato nel prossimo mese di giugno. Altri 35 milioni di euro saranno resi disponibili attraverso uno strumento di provvista agevolata per capitale circolante e investimenti, per contrastare la scarsa liquidità delle imprese del territorio ma anche per avviare processi di investimento produttivo(pubblicazione bando nel settembre 2013). Terzo intervento,da 50 milioni di euro, è per la green economy, con un fondo di promozione dell’efficienza energetica e della produzione di energia rinnovabile.

Il quarto prevede 30 milioni di euro per l’accesso al credito e si sviluppa su due fronti: 20 milioni di euro per il Fondo di garanzia, con una dotazione complessiva di circa 20 milioni di euro attraverso la creazione del “plafond Lazio”, con una previsione di accesso diretto al Fondo per gli istituti di credito al fine di ampliare i potenziali beneficiari. Questa misura vedrà la sua operatività a settembre 2013. Il secondo fronte prevede l’attivazione di uno strumento regionale di riassicurazione, con dotazione complessiva di 10 milioni di euro. Uno strumento di riassicurazione ai Confidi per interventi su imprese escluse dall’accesso al Fondo centralini garanzia, attivando tal modo un connubio virtuoso tra risorse pubbliche e private (operatività nel della misura prevista per il novembre 2013). Quinto e ultimo intervento è indirizzato verso il Fondo seed capital, con una dotazione di 5 milioni di euro, per il sostegno alle nuove attività imprenditoriali e le paese si avvio delle Start-up (pubblicazione bando nell’ottobre 2013).

“Tutto quello che va nella direzione di migliorare ed ampliare l’accesso al credito delle Pmi si muove senza alcun dubbio sulla strada giusta”.  Questo il primo commento di Maurizio Flammini, Presidente di Federlazio, allo sblocco – annunciato oggi in conferenza stampa dall’Assessore allo Sviluppo Economico Fabiani e dal Presidente Zingaretti – di 150 milioni di euro dei fondi europei 2007-2013 non ancora utilizzati, destinati ad attivare strumenti finanziari per le imprese.“Oggi la mancanza di liquidità – prosegue Flammini – è all’origine dello stato di profonda sofferenza in cui versano le Pmi e nel contempo il freno principale che impedisce loro di riattivare quell’indispensabile e fisiologico flusso di  investimenti, senza il quale diventa impossibile uscire dalle secche di questa recessione che sta oramai letteralmente strangolando le nostre imprese. Queste risorse, che con l’effetto moltiplicatore potrebbero generare investimenti nell’ordine di circa 700 milioni di euro, sono una leva importante per far ripartire il sistema”.