Acqua nelle tombe, Porcelli: “Un disservizio lontano per cui nessuno ha mai pagato”

19 agosto 2013 | 07:51
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Acqua nelle tombe, Porcelli: “Un disservizio lontano per cui nessuno ha mai pagato”

L’ex dirigente tecnico comunale ricorda l’inizio del problema. E lancia l’allarme

Il Faro on line – Scandalo acqua nelle tombe, a parlare è Mauro Porcelli, già dirigente dei tre settori tecnici tra gli anni 90 e 2001 e attualmente presidente dell’associazione Civiltà. Fu lui nel lontano 1998 a scoprire che parte delle opere del nuovo cimitero comunale avevano dei seri problemi per cause legate alle strutture. E racconta la sua verità, una veirtà descrita dall’interno del meccanismo comunale…  “Correttamente – ricorda Porcelli –  segnalai il problema all’Amministrazione prima ed agli organi preposti poi. Qualche politicante da strapazzo, ignaro delle mie segnalazioni, arrivò a paventare mie responsabilità circa gli allagamenti, cosa che non trovò riscontro presso la Procura di Velletri, probabilmente più acuta. Di li a poco cambiò Amministrazione e nel frattempo, scoppiò il caso “tombe allagate” su Rai Tre.

La polemica e la battaglia legale
Si creò subito terreno fertile per i “verginelli” della politica, quelli che attraverso il mercimonio della parola “legalità” si ergono a risolutori del problema. E difatti, iniziò una “immaginaria” quanto mai estenuante battaglia tra l’Amministrazione comunale e la ditta costruttrice, con il risultato di imponenti spese per pareri e assistenze legali varie. L’acqua nelle tombe, fu assicurato, non c’è più e le salme non corrono alcun pericolo. Un via vai di autospurghi pagati con denaro pubblico ed alla ditta, da me contestata, fu successivamente e regolarmente pagato fino all’ultimo centesimo, nonostante le segnalazioni originarie che prevedevano – quanto meno – un rimessa in pristino delle tombe affette dal problema allagamento. 

Qualcuno tuonò: risolto il problema dell’acqua nelle tombe, pensando di farla franca e nonostante ai cittadini fosse costato cifre da capogiro senza alcun risultato. Da allora nessuno ha più parlato del problema, e per essere sinceri,  il nostro cimitero non ha certo bisogno di pubblicità viste le ipotesi di reato che vi si segnalano a ritmi inquietanti da parte dell’autorità giudiziaria.

A volte ritornano
Il giorno 16 agosto us, dopo anni di silenzi, nell’aprire una di quelle tombe “la triste realtà” riemerge inquietante e la famiglia del compianto professionista che per anni è stato ufficiale sanitario e stimato medico, denuncia la presenza di acqua, tanto da doverla eliminare con autopompa. Anzi, stando alle notizie di stampa il Comune “avrebbe” chiamato un autospurgo; dobbiamo ritenere che non si tratti di semplice acqua?

Con grande serenità e senza voler colpevolizzare nessuno, ma semplicemente per far emergere la verità, vorrei che fosse resa nota la verità su di questa vicenda rispetto alla quale “qualcuno” ha preso in giro i cittadini ed ha speso cifre ragguardevoli di denaro pubblico per una vicenda mai risolta. I cittadini che mi conoscono e sanno quanto mi sono battuto per questo problema ( anche genitori di ragazzi ivi sepolti ) mi chiedono di dare massima pubblicità a questa vicenda che è costata alla collettività somme di denaro imponenti senza portare ad alcuna soluzione.

I costi per la collettività
La cosa che più inquieta, tra l’altro, è il silenzio su possibili problemi igienico sanitari. Come al solito  non esito a dire come sono andate le cose, e se necessario si può argomentare meglio, ma il mio è un appello alle forze politiche affinché verifichino sollecitando attività circa i possibili responsabili e si costituiscano parte civile per rifondere la collettività dei milioni spesi. Soprattutto adesso che di soldi il nostro Comune ne ha veramente tanto bisogno, visto che decine di ditte non vengono pagate da anni e peggio ancora, operai senza stipendio da mesi”.
Perla Tegofenti