Montino: “Geyser a Coccia di Morto, le perforazioni erano di Italgas”

27 agosto 2013 | 14:40
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Montino: “Geyser a Coccia di Morto, le perforazioni erano di Italgas”

Il sopralluogo è stato effettuato da Esterino Montino e Maria Luisa Carapezza dell’Ingv. “Nessun pericolo per i cittadini, la zona è recintata e sorvegliata costantemente”

Il Faro on line – E’ avvenuto questa mattina, da parte del sindaco Esterino Montino, il sopralluogo presso la rotatoria adiacente la strada di Coccia di Morto su cui, da qualche giorno, è presente la fuoriuscita di gas che ha preso il nome di “piccolo Geyser”.Il cratere è ormai recintato e costantemente controllato ma l’eruzione non si interrompe, l’odore di zolfo si estende per qualche metro oltre la zona interessata e al centro della voragine si stanno solidificando agglomerati di fango ed acqua.Alcuni dei “misteri” che volavano attorno alla faccenda, tuttavia, sembrano esser stati sfatati oggi dal primo cittadino e dalla dottoressa dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia Maria Luisa Carapezza.

“La pericolosità di questo fenomeno non è assoluta – ha affermato la Carapezza – ma l’alta composizione di anidride carbonica del gas porta ad una riduzione d’ossigeno nella zona circostante  ed è per questo che è bene tener lontani i cittadini dalla voragine”. Le indagini riguardanti la composizione del gas sono state effettuate, ha continuato poi la dottoressa, ma quella più importante atta rivelare le origini del fenomeno – la cosiddetta sotomica – è ancora in fase d’attuazione.
Si è ribadito che quella di Fiumicino è una zona vulcanica, che questi geyser sono simili a quelli sabatini e che il fenomeno potrebbe durare ancora a lungo ma “Non c’è da preoccuparsi”.
“Fenomeni come questo – ha affermato poi Esterino Montino – non sono una novità sul territorio: nel 2010 è accaduto qualcosa di simile nella zona di Isola Sacra e sono stati effettuati in proposito, da parte della Regione Lazio, più di 350 controlli finalizzati a comprendere la provenienza del gas. È una peculiarità che sulla fascia tirrenica esiste da sempre”.

Note polemiche, inoltre, avevano affermato che presso la rotonda erano stati avvistati macchinari atti ad effettuare carotaggi e che la fuoriuscita dipendesse da errori di trivellazione per sondaggi inerenti il “futuro” sottopasso: “Per il sottopasso sono state effettuate quattro perforazioni della profondità di trenta metri a ridosso di Villa Guglielmi – ha ribadito il sindaco – il geyser non ha nulla a che fare con i lavori del Comune. Ciò che ha causato il soffione è stata la perforazione effettuata da Italgas, qualche settimana fa, per la messa a norma della cabina situata a qualche decina di metri dal ‘vulcanetto’; la profondità dei controlli era significativa e nessuno poteva sapere che sotto quest’area ci fosse una tale situazione”.

A collaborare con l’Amministrazione fino alla risoluzione del problema saranno L’Ingv e la Terza Università di Roma, che assieme ai dovuti controlli e monitoraggi del fenomeno suggeriranno alle autorità gli opportuni provvedimenti da prendere nel lasso di tempo che intercorrerà fino alla completa identificazione e comprensione del fenomeno.“La vigilanza continuerà ad esser presente 24 ore al giorno, – ha affermato il sindaco – il costo di questa ulteriore garanzia è notevole ma vale la tranquillità di tutti i cittadini”.
La situazione, dunque, appare stabile. Gli enti che stanno seguendo il geyser proseguiranno il lavoro di monitoraggio e al termine delle ricerche scientifiche, hanno concluso la dottoressa e il primo cittadino, si provvederà a realizzare gli interventi opportuni sulla base delle indicazioni che forniranno gli addetti ai lavori.
Giulia Capozzi