“Chi ci guadagna davvero con la differenziata?”

9 ottobre 2013 | 15:00
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“Chi ci guadagna davvero con la differenziata?”

Satta (Noi Insieme): “Il sistema di raccolta così com’è non va”

Il Faro on line – “Sinceramente non so se gioire o meno per l’inatteso stop del porta a porta a Fiumicino. Che fosse giusto vederci chiaro e magari apportare dei correttivi al piano di raccolta differenziata che non fossero solo benefici per il gestore della raccolta, va bene. Ma attenzione: siamo ancora in ritardo sulla tabelle di marcia”. Sono le dichiarazioni del leader della lista civica Noi Insieme, Luigi Satta, sulla questione rifiuti. “Per raggiungere le percentuali fissate dalla comunità europea nei tempi prestabiliti, siamo indietro anni luce. E il sistema di raccolta così com’è non va. L’Europa impegna i comuni a organizzare la differenziazione dei rifiuti ma nessuno ci dice che i cittadini debbano fare il lavoro che spetterebbe all’Ati, che si è aggiudicata l’appalto. E infatti i problemi sono evidenti. Sul nostro territorio ci sono anziani costretti a destreggiarsi con i mastelli. Persone non residenti, di nazionalità, culture e lingue diverse dalla nostra che non si raccapezzano con questo modo di differenziare i rifiuti. A qualcuno deve essere sfuggito questo particolare. C’è poi il problema delle metrature abitative. Molte famiglie, anche numerose, vivono in case piccole, e trovare uno spazio per i mastelli diventa un’impresa. Che i rifiuti debbano trasformarsi in una ricchezza l’hanno capito ovunque, meno che qui. Ci vorrebbe poco a ribaltare il punto di vista. Non più cittadini costretti a pagare conti salatissimi perché producono rifiuti, ma cittadini che guadagnano dal loro tesoro, i rifiuti”.

“La nostra classe politica è sempre stata sorda a questa prospettiva, preferendo accontentare qualche amico che intelligentemente ne ha fatto la propria fortuna. Siamo ancora in tempo per cambiare rotta? Secondo me sì. E un sistema di smaltimento che rispetta l’ambiente e fa guadagnare tutti c’è. Si chiama Arrow Bio: un sistema semplice, per nulla impattante dal punto di vista ambientale, che è da supporto ai rifiuti differenziati per renderli migliori come qualità. L’impianto è strutturato con dei capannoni di lavorazione che occupano al massimo 3 ettari di superficie e questo modulo può servire una città di 250.000 abitanti e trattare circa 300 tonnellate al giorno. Sono ormai 6 anni che insisto e continuerò ad insistere, cercando di sensibilizzare associazioni e comitati interessati al problema e proponendo una visita a Tel Aviv per conoscere bene il sistema che sono convinto risolverà definitivamente i problemi che abbiamo, senza perdere ancora altro tempo. La Germania nel 2004 era al 56 per cento a livello nazionale, in Italia oggi siamo al 22,5 per cento. E di certo con l’attuale metodo di raccolta non raggiungeremo mai il tetto imposto dall’Europa. Bisogna cambiare marcia e strategia. Su questo, credo, siamo tutti d’accordo”.