Regione, al via la campagna di vaccinazione antinfluenzale

14 ottobre 2013 | 15:42
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Regione, al via la campagna di vaccinazione antinfluenzale

Fino al 31 dicembre saranno a disposizione gratuitamente 1.120.000 dosi di vaccino

Il Faro on line – Parte domani la campagna di vaccinazione antinfluenzale promossa dalla Regione Lazio. Fino al 31 dicembre saranno a disposizione gratuitamente 1.120.000 dosi di vaccino disponibili presso i medici di medicina generale, i pediatri e i servizi vaccinali delle Asl. A presentare la campagna antinfluenzale nella sede della giunta regionale del Lazio il governatore Nicola Zingaretti, Alessio D’Amato capo della cabina di regia sanitaria, e Pierluigi Bartoletti segretario della Fimmg del Lazio. Le categorie destinatarie del vaccino sono le persone dai 65 anni in su che nel Lazio rappresentano il 20 % della popolazione circa, le persone oltre i 6 mesi di eta’ affetti da patologie cardiache e respiratorie, bambini ed adolescenti a rischio di sindrome di Reye, donne al secondo e veronese di gravidanza, familiari e contatti di persone ad alto rischio, medici e personale sanitario, personale che lavora a contatto con animali, Forze del’Ordine, protezione Civile, Vigili del Fuoco e gli altri addetti ai servizi pubblici primario interesse collettivo.

“Abbiamo investito 12 mln di euro per l’acquisto dei vaccini, anche rispetto a questa cifra non si puo’ parlare di un costo ma di un investimento”, ha detto il presidente Zingaretti. “Il carico di picchi di influenza sul sistema sanitario regionale sarebbe incredibilmente superiore – ha spiegato – in questo caso la prevenzione unisce il diritto alla difesa della salute del cittadino con politiche di governo della spesa pubblica che non tagliano i servizi ma, prevenendo le malattie, casomai li aumentano”. Il presidente della Regione si e’ poi rivolto ai cittadini: “Quest’anno ci muoviamo nei tempi giusti lanciando l’appello a vaccinarsi contro l’influenza. Sara’ una cosa positiva per i cittadini, perche’ evita il pericolo dell’influenza e una buona pratica anche rispetto al sistema sanitario regionale, perche’ prevenire la malattia e’ meglio che curarla”.