Una app per dire “no alla droga”

4 dicembre 2013 | 17:49
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Una app per dire “no alla droga”

Il Faro on line – Videoconferenze nelle scuole per informare i giovani sui danni collegati all’uso delle sostanze stupefacenti: e’ ”Edu Life”, il progetto lanciato dal Dipartimento Politiche antidroga e dal Ministero dell’Istruzione che in questi mesi ha messo in contatto oltre 3.500 studenti di 18 regioni con esperti nazionali e internazionali nel campo delle neuroscienze.  

“Dal prossimo anno scolastico – ha annunciato il capodipartimento Politiche antidroga, Giovanni Serpelloni, durante una conferenza – le informazioni scientifiche saranno veicolate, in via sperimentale, anche attraverso una app per gli smartphone”. La app avra’ contenuti “informativi, fungera’ da linktra gli studenti e il Dipartimento e facilitera’ le videoconferenze”.   Durante le videoconferenze i ragazzi hanno potuto fruire – si legge in una nota – “di informazioni scientificamente corrette, coerenti e di qualita’ sui danni causati dalla droga” attraverso uno strumento che “richiede minori costi” e che comunque garantisce l’apprendimento: “oltre il 75% degli studenti ritiene chiare e comprensibili le informazioni ricevute dagli esperti e le loro risposte corrette nei questionari di valutazione sono aumentate del 6%”.   

“Avere a disposizione informazioni scientificamente fondate sulle sostanze stupefacenti e sulle dipendenze – ha detto il sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria – e’ il primo passo perche’ i ragazzi possano acquisire consapevolezza e sviluppare comportamenti responsabili. La scuola e’ uno dei luoghi in cui ci si forma rispetto alle scelte”.  Con queste videoconferenze, ha aggiunto Serpelloni, miriamo a rendere i ragazzi “piu’ consapevoli e piu’ adulti” rispetto all’uso di sostanze. “In Italia – ha concluso – circa il 23% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni ha ammesso di aver fatto uso di cannabis almeno una volta nell’ultimo anno e il dato e’ in aumento. Invece, rispetto alle nuove sostanze psicoattive, siamo il penultimo paese in Europa, il 27/mo su 28, per consumo, anche perche’ abbiamo un sistema di allerta che ha chiuso circa 470 siti che le promuovevano”.