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Ad Ardea il postino te le suona sempre due volte

Partita una denuncia contro un portalettere accusato di aver preso a pugni un cliente dopo alcune proteste

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Il Faro on line – Da Mauro Porcelli, Presidente associazione Civiltà, riceviamo e pubblichaimo. “Questo è quanto accaduto ieri alle ore 13 circa ad Ardea. Il sig. M.F. ci chiama dal pronto soccorso e ci racconta una storia che fa capire dove è arrivato il degrado nel nostro paese. Sono anni che la nostra associazione si batte per far si che la posta venga recapitata, considerato che in molte zone del territorio non arriva e, semmai arrivasse, avviene dopo mesi. Anche in questo caso, l’Amministrazione non è dato sapere cosa abbia fatto verso il preposto Ministero, stante le centinaia di cittadini che non ricevendo bollette e avvisi vari, sono divenuti oggetto di distacchi di utenze, sequestri e multe salatissime.

Se a questo aggiungiamo una nuova numerazione civica senza avviso agli Enti e preposti adeguamenti con costi che si ripercuotono sulla cittadinanza, arriviamo alla bagarre più assoluta.In tutto questo clima, frutto di un degrado evidente, anche i postini “te le suonano due volte”. Infatti, sembra che il malcapitato cittadino abbia ricevuto due ganci al volto che gli sono fruttati 10 giorni di prognosi, piede e gamba ingessata e trauma. Il tutto per aver ricordato al postino che il servizio non funziona. Da li sono partiti insulti, gestacci e tanto altro.

Questo è l’epilogo di un territorio che vede in chiunque contesti disservizi e peggio ancora, un fastidio per l’operato di certe cricche interessate a ben altro. Il malcostume, il degrado ed il minacciare velatamente chiunque dice la verità… oltre che scriverla… è divenuto ormai un “metodo” di coloro che si sentono colpiti. Un cittadino che si lamenta, un giornalista che scrive per qualcuno è solo “uno che vuole colpire una Amministrazione che sta facendo bene”, in buona sostanza una sorta di sovversivo da punire, reprimere nei modi più subdoli.

Ci aspettiamo che Poste Italiane intervenga per far luce sul grave caso verificatosi e prenda i conseguenti provvedimenti. A forza di far credere che il malaffare non esiste e che i cattiivi sono quelli che dicono la verità conclude Porcelli –  ecco dove siamo arrivati”

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