Le Salsare: lo Suap prende tempo

14 dicembre 2013 | 15:00
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Le Salsare: lo Suap prende tempo

Rimandata ancora la decisione, così si prendono in giro i cittadini

Il Faro on line – L’area economico finanziaria del comune di Ardea, ovvero lo sportello unico attività produttive  SUAP, scrive all’ufficio urbanistica chiedendo spiegazioni sulla legittimità urbanistica dei manufatti insistenti sull’uso civico demaniale delle Salsare. Questo per espletare da parte del SUAP la domanda presentata da un cittadino che svolge nei 706 ettari, una attività commerciale-artigianale e che vuole mettersi in regola con i permessi commerciali.La risposta da parte dell’ufficio urbanistica non si è fatta attendere malgrado gli innumerevoli impegni di questi giorni da parte del responsabile all’urbanistica, oltre l’impegno profuso e la sensibilità dello stesso, la risposta non  è delle migliori se non quella di prendere tempo come del resto si è fatto per oltre trent’anni.
Nella risposta il dirigente spiega sia al SUAP, che alla persona interessata, che alla polizia municipale, che esiste una domanda di condono che per espletarla occorre presentare diversi documenti, tra cui il saldo del pagamento dell’oblazione, dimostrazione di aver titolo alla richiesta di concessione in sanatoria (ovvero l’atto di proprietà, del resto attualmente impossibile essendo i terreni proprietà demaniale o  uso civico), nulla osta per vincolo paesistico (ovvero N.O. legge Galasso essendo molte abitazioni costruite sull’argine di fiume vincolato o dentro i 150 metri dall’argine), l’elenco dei certificati da presentare, si conclude con la richiesta di domanda di affrancazione di uso civico. Onde evitare che qualche cittadino si illuda o interpreta male la nota, va spiegato: 1, perché chiedere soltanto il pagamento dell’oblazione e non anche il saldo degli oneri concessori come per tutti coloro che ritirano il permesso a costruire in sanatoria?  2 perché chiedere il rogito notarile consapevoli che su quei terreni di cui al Foglio e particella ben sanno i tecnici dell’ufficio condono che quelle terre sono demaniali o ad uso civico? 3 Perché chiedere il N.O. per la legge Galasso sapendo che sugli argini dei fossi non è possibile ottenerli anche in virtù degli ultimi disastri ambientali (alluvione del 2005) ? 4 Perché a differenza degli altri cittadini che gli si chiede l’affrancazione con registrazione all’ufficio delle entrate della determina di affrancazione di uso civico agli occupanti delle terre dei 706 ettari demaniali gli si chiede solo la domanda?  Lo stupore dei tecnici non è verso il dirigente che da pochissimo tempo reggente dei tre uffici  tecnico, potrebbe non conoscere dove corrispondono certi fogli e particelle catastali non essendo tra l’altro del posto, ma degli altri due firmatari la nota che tra l’altro sono del luogo e che senza la loro firma il dirigente non apporrebbe la sua.  
Va anche segnalato cosa che ha già fatto il consigliere Umberto Tantari con la sua interrogazione denuncia, che attualmente fatto salvo sei controlli commerciali altri non sono ad oggi avvenuti e che alcun provvedimento è stato preso da parte della municipale che dei carabinieri di zona. Una situazione che dimostra se mai ce ne fosse bisogno che ad Ardea la legalità è un optional. Come è possibile che la politica permette tutto questo?  Sarebbe curioso capire quale alchimia possa fare il tecnico per reperire certi documenti. Perché questa richiesta di condono, non viene evasa e definita subito inviando al SUAP la risposta, con le conseguenze del caso? Forse è ora che alla gente gli si dicano le cose come stanno   dando inizio ai controlli soprattutto da parte della municipale.

Luigi Centore