Rifiuti, Palazzo Gentili incontra i sindaci

18 dicembre 2013 | 19:06
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Rifiuti,  Palazzo Gentili incontra i sindaci

Il Faro on line – Il presidente della Provincia Marcello Meroi e l’assessore all’Ambiente Paolo Equitani hanno incontrato il 16 dicembre a palazzo Gentili i sindaci della Tuscia per discutere in merito alla recente determina della Regione Lazio, la G00761 del 22.10.13, avente ad oggetto “Ecologia Viterbo srl – Determinazione della Tariffa di accesso all’impianto di preselezione e riduzione volumetrica dei rifiuti urbani sito in Via SP Teverena Km 7,6 località Casale Bussi, Comune di Viterbo”.Presente all’incontro anche uno dei legali che ha curato il ricorso al Tar avverso la precedente determina del 2011, presentato dai Comuni sotto il coordinamento della Provincia. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso sospendendo gli aumenti decisi all’epoca ed a breve è atteso il pronunciamento del Consiglio di Stato.

Il presidente Meroi ha illustrato brevemente il significato dell’incontro: “Purtroppo – ha spiegato – intorno al tema delle gestione del ciclo dei rifiuti nella nostra provincia non c’è mai stata molto chiarezza, soprattutto per ciò che riguarda il computo della tariffa a carico dei Comuni. Per anni hanno fatto calare sulla nostra testa decisioni che hanno penalizzato il territorio e l’ultimo episodio, in ordine di tempo, lo si è registrato nelle scorse settimane quando, disattendendo gli accordi presi con il commissario per l’emergenza rifiuti di Roma e provincia nel gennaio scorso, ci siamo accorti che i rifiuti conferiti nell’impianto di Casale Bussi, una volta sottoposti a trattamento meccanico e biologico, anziché tornare nella Capitale come era nei patti, venivano conferiti e smaltiti nella discarica di Monterazzano. Abbiamo alzato la voce, protestando in tutte le sedi. Su queste battaglie, che sono rivolte da un lato a salvaguardare il territorio e dall’altro i bilanci delle famiglie e delle imprese – ha detto Meroi – dobbiamo essere tutti uniti, facendo sentire forte e chiara la nostra opposizione, dimostrando che il territorio non è disponibile a piegare la testa di fronte a nessuno”.

L’assessore Equitani è poi entrato nel merito specifico della vicenda legata all’aumento delle tariffe: “Quando nel 2005 il decreto Verzaschi fissò a 79,20 euro a tonnellata il costo della tariffa di conferimento dei rifiuti nell’impianto di trattamento di Casale Bussi, pensammo che alla base ci fosse un calcolo industriale. Invece poi, con grande sorpresa, abbiamo scoperto che quella cifra è stata fissata con criteri completamente estranei alla realtà territoriale, copiando in pratica metodologie di calcolo effettuate su altri impianti del Lazio. Poi negli anni successivi è stato un continuo balletto di cifre, un sali e scendi deciso a Roma senza la minima chiarezza, né alcun confronto con la Provincia e con i Comuni. L’ultima determina regionale ha stabilito un’aggiunta di 20,57 euro a tonnellata per il combustile da rifiuto, ma non ci hanno spiegato se questa cifra è calcolata soltanto sulle tonnellate conferite e lavorate a Casale Bussi, o anche sul trasporto delle 11mila tonnellate di Cdr prodotte e trasferite all’impianto di Colleferro.

E inoltre, i nuovi aumenti tariffari avranno valore retroattivo? Francamente non ci si capisce nulla ed è per questo che abbiamo presentato alla Regione richiesta di accesso agli atti. “Siamo sempre più convinti – ha poi aggiunto Equitani – della necessità di nominare un esperto che, una volta esaminati gli atti, sia in grado di stabilire se la composizione della tariffa è realmente rispondente al piano industriale della società Ecologia Viterbo. Non possiamo continuare ad accettare l’imposizione di somme calcolate in base al bilancio consuntivo presentato dall’Azienda”.

Va detto che anche Ecologia Viterbo ha contestato l’ultima determina regionale preannunciando ricorso al Tar, seppur per motivazioni del tutto differenti da quelle della Provincia e dei Comuni. Per quanto riguarda la posizione del territorio, è stato dato incarico allo staff legale già operativo di valutare le azioni da intraprendere. Una strategia che potrà essere ancora più chiara nel momento in cui alla Provincia sarà concesso di accedere agli atti e prendere visione dei criteri con cui è stata assunta l’ultima decisione relativa al computo tariffario. Contemporaneamente si studieranno le forme migliori per sospendere l’efficacia delle nuove disposizioni regionali, bloccando gli aumenti.