Preferiamo i maiali al riavvio dell’inceneritore di Roma, quello di Malagrotta

29 dicembre 2013 | 03:41
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Preferiamo i maiali al riavvio dell’inceneritore di Roma, quello di Malagrotta

L’intervento del Comitato Rifiuti Zero di Fiumicino

Il Faro on line – Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato Rifiuti Zero di FiumicinoOvviamente anche noi pensiamo che i maiali non dovrebbero razzolare fra i rifiuti romani, ma se dobbiamo scandalizzarci e preoccuparci del decoro romano non è certo dei maiali che ci preoccupiamo, semmai della prevista riaccensione del gassificatore di Malagrotta su cui la stampa tutta, tanto solerte con i maiali, ha preferito tacere. Eppure dell’inceneritore di Malagrotta ne ha riparlato pochi giorni fa la Regione dopo la presentazione il 13 dicembre scorso dello studio della ConfServizi Lazio. In quelle pagine che preludono al nuovo piano regionale rifiuti è scritto che Roma si salverà dalla propria incapacità e da quella dell’AMA a gestire un ciclo virtuoso dei rifiuti grazie anche alla riaccensione e all’ampliamento del gassificatore di Cerroni. 
Il Sindaco Marino e l’Assessora Marino potranno così continuare a parlare (solo parlare ovviamente) di raccolta differenziata e di recupero senza correre il rischio di vedere i cumuli di rifiuti aumentare ai bordi delle strade e senza la necessità di dover dimostrare quanto si guadagna dal recupero della materia. Già, perché la raccolta differenziata funziona quando è fatta porta a porta e quando, in ogni caso, garantisce una buona differenziazione dei rifiuti, tale da garantirne la vendita alle piattaforme di recupero. Ne sappiamo qualcosa noi di Fiumicino dove la scarsa raccolta differenziata è così mal fatta che a fronte di un recupero economico previsto di circa 700/800 mila euro l’anno ne sono stati recuperati solo 12.000!Quando si sostiene che bisogna cambiare ciclo per eliminare il circolo chiuso rifiuto indifferenziato-discarica-inceneritore, allora si deve avere la capacità, ed anche il coraggio, di tagliare i ponti col passato, con la fitta rete di interessi, economici e politici, che hanno tenuto in piedi l’affare dei rifiuti a Roma e nel Lazio negli ultimi decenni. Cerroni viene da tutti gli amministratori additato come il deus ex machina che controlla tutto, è anche vero, ma quanta responsabilità hanno coloro che si sono fatti e si fanno tutt’oggi controllare? Quanti sono sul libro paga dell’Avvocato?Il Sindaco di Roma vuole cambiare veramente il ciclo dei rifiuti? Lo dimostri e dica no alla riaccensione dell’inceneritore di Malagrotta.Riusciamo ad immaginare quante e quali pressioni si stiano accalcando alle porte del Campidoglio già pressato dal tracollo economico cui dovrà far fronte lo stato (e varrebbe solo per la capitale!!!) con il decreto salva Roma (o similari), ma pensiamo anche che quando si decide di diventare sindaci di una città come la capitale, lo si faccia in piena conoscenza e coscienza delle problematiche gravi che la città stessa vive e che si abbia in mente un nuovo modello di capitale e come realizzarlo.
Se la nuova Roma di Marino prevede l’inceneritore di Cerroni allora vuol dire che di nuovo c’è assai poco: continuerà a valere il principio che l’interesse del privato ha sempre la meglio sull’interesse collettivo, i soldi per l’uno a danno della salute di tutti.Quell’inceneritore deve restare spento, Roma deve saldare i conti con Cerroni diversamente, non sempre e soltanto a danno della nostra salute e dell’ambiente in cui viviamo. Quanto valgono i cittadini della Valle Galeria? Quanto quelli dei municipi limitrofi? E quanto quelli del comune di Fiumicino? A Marino chiediamo di non pensare in termini elettorali, a quanti voti si perdono sacrificando questo territorio e le comunità che ci vivono, di rifiutare di dover pensare come un esattore che deve far quadrare i conti in sospeso fra Cerroni e Roma!Marino è il sindaco di tutti i romani, di chi vive nella Valle Galeria e di chi vive ai Parioli, le sue scelte, considerato il peso di Roma rispetto a quello dei comuni limitrofi, incidono in maniera determinante anche sulla vita dei non romani: quanti di noi dobbiamo salire sul piatto della bilancia per pesare più delle centinaia di milioni di euro che reclama Cerroni?