Fazzone più debole in patria, più forte fuori

3 gennaio 2014 | 17:09
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Fazzone più debole in patria, più forte fuori

Veniva dato per finito dopo l’uscita di scena di Cusani. Ora la nuova Forza Italia regionale dipende da lui

Il Faro on line – Non più ras di Fondi, ma del Lazio. Ne ha fatta di strada Claudio Fazzone, appena nominato da Silvio Berlusconi tra i sette responsabili di Forza Italia in campo nazionale. A lui è andato il compito di curare il partito nella regione da sempre ritenuta chiave per gli equilibri del Belpaese. Un salto di qualità per l’ex autista di Nicola Mancino, giunto proprio quando il suo feudo vacilla vistosamente. Ebbene sì. Appaiono lontani i tempi in cui il Cav telefonava a Fazzone per complimentarsi, essendo il politico della sua squadra più votato, tutto grazie alla valanga di voti raccolti nella sua Fondi e in generale in terra pontina.

Il poliziotto prestato alla politica, da una vita in congedo, è passato dalla presidenza della Pisana al Senato, sempre sicuro dell’appoggio della sua terra, la stessa per cui ha combattuto come un leone quando nel 2008 il prefetto Bruno Frattasi voleva sciogliere il consiglio comunale fondano per mafia. La popolarità del parlamentare non è stata intaccata neppure dal processo che ha in corso per abuso d’ufficio, tutto per delle lettere di raccomandazione dei suoi per assunzioni all’Asl di Latina, e da quello per una maxi villa abusiva intestata alla moglie. Dove? A Fondi. Poi il vento è cambiato. La parola del ras non è più legge in provincia di Latina, anche quella divisa tra “fratelli”, alfaniani, centristi e qualche forzista.

Il sindaco del capoluogo pontino è schierato con il partito della Meloni. Idem quello di Terracina. E Aprilia, cuore industriale della terra pontina, è nelle mani di una civica. L’ultima vera certezza per Fazzone è però crollata alla fine dell’anno, quando dopo due condanne per abuso d’ufficio, scattata la legge Severino, il suo amico di sempre Armando Cusani ha dovuto fare fagotto e  liberare la poltrona della Provincia di Latina. In tanti lo davano per finito. Ma l’autista fattosi senatore anche questa volta è riuscito a stupire, risorgendo dalle ceneri e, dopo le parole di Berlusconi sull’apertura a nuovi volti, sembra aver convinto il Cav a non lasciare la strada vecchia. Non sarà più ras di Fondi, ma in Forza Italia, nel Lazio, non si muoverà foglia che Claudio non voglia.
Clemente Pistilli