Costi della politica: il Lazio è la regione più sprecona d’Italia

7 gennaio 2014 | 16:04
Share0
Costi della politica: il Lazio è la regione più sprecona d’Italia

La Regione tra il 2011 e il 2013 ha speso mediamente 96 milioni di euro annui per il funzionamento degli apparati istituzionali

Il Faro on line – Alla faccia del bicarbonato, recitava spesso il “Principe” della risata Antonio de Curtis in arte Totò, nelle sue brillanti commedie. Ma questa volta di commedia c’è ben poco e a fare la parte del bicarbonato sono i cittadini del Lazio, troppe volte presi in giro dalla politica a dalle stesse istituzioni. Per mesi non facciamo altro che sentire parlare di taglio delle spese, di crisi e di spending review, ma gli sprechi continuano ad essere la regola, non l’eccezione. La Pisana guidata da Nicola Zingaretti infatti è l’ente più sprecone d’Italia. La bocciatura sui conti arriva dalla Uil regionale, in un dossier pubblicato questa mattina. La nostra Regione tra il 2011 e il 2013 ha speso mediamente 96 milioni di euro annui per il funzionamento degli apparati istituzionali.

La Lombardia che conta più del doppio degli abitanti (9,9 a fronte di 4,7 del Lazio) ha sostenuto costi inferiori, pari a 68,6 milioni di euro. In base a questi dati si registra come la classe politica laziale costi mediamente 16 euro l’anno per ogni cittadino, contro una media nazionale di 11,5 euro. L’istituzione più virtuosa si conferma la Toscana con una spesa pro-capite di 6,3 euro. Subito dietro la Lombardia che, grazie alla consistente ampiezza demografica del territorio, riesce ad abbattere i costi di rappresentanza politica a 6,7 euro pro capite. Un altro dato che salta agli occhi è quello di una spesa istituzionale che grava in misura maggiore sui territori demograficamente più piccoli. Aree che spendono relativamente di più perché non riescono a distribuire i costi fissi della rappresentanza su un bacino demografico più ampio.

La regione Lazio si colloca al settimo posto, risultando però la prima tra le 5 grandi regioni italiane a statuto ordinario. Queste voci, però, costituiscono una piccola percentuale (appena lo 0,3%) del totale delle uscite di bilancio, che nel 2013 raggiungono complessivamente in Italia i 210,6 miliardi di euro. E registrano, tra l’altro, un incremento di circa 67 punti percentuali negli ultimi 10 anni. Tra il 2011 e il 2013 le spese presentano una variabilità compresa tra gli 1,7 miliardi di euro annui del Molise e i 38,4 miliardi della Lombardia che guida la classifica, davanti al Lazio con 36 miliardi di euro.

“Il nostro studio – spiega il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Pierpaolo Bombardieri – evidenzia ancora una volta una spesa istituzionale eccessivamente elevata, a discapito dei cittadini che in proporzione non beneficiano di maggiori o migliori servizi. Anzi. Dallo studio paradossalmente emerge che le regioni socialmente più avanzate sono anche le più parsimoniose. A conferma – prosegue Bombardieri – che una maggiore spesa non implica necessariamente un miglior funzionamento della cosa pubblica, il cui costo va ad incidere anche direttamente sulle tasche dei cittadini”.

Marco Staffiero