Attentati di stampo mafioso, presentata un’interrogazione al Ministro dell’Interno

16 gennaio 2014 | 02:39
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Attentati di stampo mafioso, presentata un’interrogazione al Ministro dell’Interno

Cervellini: “E’ ormai improcrastinabile prendere coscienza della necessità di un’azione forte e intransigente”

Il Faro on line – Il fenomeno delle infiltrazioni di stampo mafioso sul litorale laziale non si ferma: nei giorni scorsi si è verificato ad Ardea il terzo attentato intimidatorio ai danni del consigliere comunale Franco Marcucci. Il senatore Massimo Cervellini di Sel, vicepresidente della Commissione Lavori pubblici, ha presentato un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno, firmata anche dai senatori Moscardelli (Pd) e Nencini (Psi), per verificare quali iniziative intenda intraprendere per contrastare un fenomeno sempre più grave, valutando l’opportunità di rafforzare la presenza sul territorio degli organi di pubblica sicurezza. Nel testo si sollecita anche il prefetto di Roma ad insediare una commissione d’accesso nel Comune di Ardea per verificare la presenza di condizionamenti da parte della criminalità organizzata.

“Troppo frequenti e di inaudita gravità sono i fatti che si sono susseguiti – dichiara il senatore Cervellini. – Il 17 giugno del 2007 è stato assassinato il pregiudicato Michele Di Grazia e il 4 gennaio del 2008 stessa sorte toccò ad Alessandro Torni, già coinvolto nelle indagini per il delitto di Mario Guzzon. Molti episodi successivi sono chiaramente riconducibili ad intimidazioni di stampo mafioso, come quelli che hanno interessato il consigliere Nicola Tedesco, il giornalista Luigi Centore, la cui vettura per la seconda volta il 10 luglio del 2013 subì un incendio doloso, così come quelle del sindaco, Luca Fiori, e del presidente del consiglio comunale di Ardea, e dell’ex comandante della stazione dei carabinieri di Tor San Lorenzo, Giustini. Inchieste della procura e indagini giornalistiche denunciano da tempo la presenza sul territorio dei clan dei Gallace e dei Casalesi”.

“E’ ormai improcrastinabile prendere coscienza della necessità di un’azione forte e intransigente – che veda convergere tutte le forze politiche – di contrasto agli intollerabili fenomeni sempre più diffusi, anche a causa del graduale ma inesorabile indebolimento dello Stato rispetto all’economia sommersa, che sta proliferando sull’isolamento e sull’impoverimento dei cittadini prodotto dalla crisi. Le istituzioni democratiche devono tornare ad avere un ruolo attivo sui territori per far percepire una presenza di legalità e trasparenza che non tollera in alcun modo infiltrazioni malavitose e pone un incrollabile argine democratico al loro dilagare. Rispetto al tema della sicurezza tutti siamo chiamati ad una seria assunzione di responsabilità”.