Tassa sui rifiuti, quegli allarmi rimasti lettera morta

20 gennaio 2014 | 04:40
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Tassa sui rifiuti, quegli allarmi rimasti lettera morta

Il Comune è troppo attento a definire come “attacco” ogni segnalazione. I cittadini troppo distratti, e si limitano alle chiacchiere da bar. Poi arrivano le mazzate…

Il Faro on line – Il brano che state per leggere l’ho scritto il 21 ottobre 2013. Oggi che impazza la polemica sulla Tarsu, la tassa sui rifiuti, oggi che lo scontro politico diventa sempre più aspro, ora che facebook è colmo di improperi, vale la pena fare un passo indietro. Non tanto per mettere una medaglietta al petto, quanrto per richiamare un po’ tutti alla consapevolezza che un giornalismo attento riesce a volte ad anticipare ciò che, in tempi successivi, diventa un problema per tutti. E allora se l’Amministrazione non prendesse ogni articolo come un “attacco”, se i cittadini borbottassero un po’ meno al bar e prendessero più coscienza di ciò che sta accadere, se insomma le due parti della barricata (che tale non dovrebbe essere) si preoccupassero per tempo delle cose forse riusciremmo tuti a rendere migliore il territorio e la qualità della vita.

Avete fatto caso – scrivevo negli “Appunti di viaggio” di tre mesi fa – che quest’anno non avete ancora pagato la tassa sui rifiuti? Beh, direte voi, con tutte le cose da pagare, una tassa in più o in meno non si sente. In meno forse, ma quando il “di più” arriverà tutto insieme nel 2014 allora si che lo sentiremo. La tassa sui rifiuti ha scadenza trimestrale, ma la prima scadenza cadde proprio sotto elezioni. Fatto sta che quelle gabelle non furono mai inviate. Peccato però che non sono state inviate nemmeno quelle del secondo trimestre, e nemmeno del terzo. E solo ora, che siamo arrivati al quarto, stanno partendo le lettere con la richiesta di pagare. Una gestione quantomeno approssimativa, che comporterà alcuni problemi. Chi deciderà di pagare tutto e subito dovrà sottostare a un bel salasso, chi invece opterà per l’opzione rateizzazione e rinvio al 2014, dovrà fare poi i conti con la nuova Trisu, che inevitabilmente si aggiungerà all’arretrato ancora da pagare. Chi non ha visto arrivare le cartelle nel 2013 avrà pensato: magari quest’anno non ce la fanno pagare, una sorta di… amnistia fiscale. Purtroppo non sarà così. 

Un’ultima considerazione, che in questo caso non coinvolge il Comune ma lo Stato, i nostri parlamentari e – dal mio punto di vista – fa veramente rabbia. A chiacchiere il governo (e ricordo che siamo in presenza di un governo bipartisan, che vede al proprio interno destra, sinistra e centro) ci ha detto che le tasse non sarebbero state aumentate. Nella realtà le tasse sono aumentate, eccome. Ma la presa in giro di cambiare continuamente nomi è forse la cosa che più da fastidio, come se fossimo un popolo di idioti. Nell’articolo di ottobre parlavo di Trisu, perché così si voleva definire la nuova tassa. La Trisu comprendeva al proprio interno la Tari e la Tasi. Poi si è parlato di Tuc, infine di Iuc. Insomma, tra Tarsu, Trise, Tasi, Tari, Tuc e Iuc hanno cambiato nome mille volte. Peccato che il portafoglio sia rimasto lo stesso, quello della tasca di famiglie e imprenditori. E che sia sempre più  vuoto.
Angelo Perfetti

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