Chi trucca il motorino rischia la vita. Ecco perché

27 gennaio 2014 | 10:48
Share0
Chi trucca il motorino rischia la vita. Ecco perché

Il Faro on line – Circa un anno fa (era il 23 gennaio) ci occupammo di alcuni aspetti della conduzione di ciclomotori da parte di minorenni; allora parlammo del trasporto di passeggeri, vale la pena oggi, spendere due parole su un altro aspetto. L’articolo 47 del Codice della Strada, al 2° comma, stabilisce per i veicoli di categoria L2e (ciclomotori a due ruote) che la cilindrata del motore (se si tratta di motore termico) “…non supera i 50 cc e la velocità massima di costruzione (qualunque sia il sistema di propulsione) non supera i 45 Km/h”. 

Tale disposizione – cosa sotto gli occhi… e gli orecchi di tutti – è puntualmente disattesa: la stragrande maggioranza dei ciclomotori si sposta a velocità ben superiore e anche con molto più rumore; già, perché una volta rimosso il meccanismo che limita la velocità (il cosiddetto diaframma) il motore sviluppa un maggior rumore che spesso offende le orecchie. Ovviamente quello del rumore – che comunque contravviene a quanto disposto dall’art. 155 C.d.S. riguardo i rumori molesti durante la circolazione – è il “male minore”; ci sono infatti due aspetti molto importanti e anche molto “trascurati” da questi “centauri in erba” e (ancora peggio) dai loro genitori.
L’immissione sul mercato di un veicolo, comporta da parte del costruttore, l’adeguamento del mezzo a requisiti stabiliti dalla legge e finalizzati alla sicurezza del conducente e degli altri utenti della strada; pertanto, nello specifico, in primis pneumatici e sistema frenante devono essere adeguati alle caratteristiche tecniche del ciclomotore; modificarli, significa sconvolgere questi parametri e non avere più quel margine di sicurezza. Freni perfettamente efficienti ad una velocità massima di 45 Km/h, lo sono un po’ meno a 60 e ancora meno a 70; potrebbero addirittura cedere a velocità superiori e certi ciclomotori manomessi arrivano ben oltre… 

Stesso discorso per i pneumatici che, seppure con un margine di sicurezza superiore, sono sempre pneumatici “da ciclomotore” e non da motocicletta!Tutto ciò denota certamente incoscienza da parte dei giovani conducenti e… qualcos’altro da parte dei genitori. Ma non c’è solo questo aspetto da tenere presente. Un ciclomotore che supera i 45 Km/h non rientra più nella categoria cui appartiene, passando a quella superiore; e per una categoria superiore occorre anche un titolo superiore, quindi, ad un eventuale controllo, si risulterebbe inadempienti al disposto dell’art. 116 per “guida senza patente”, cosa divenuta nuovamente illecito penale e che, in caso di incidente, costituirebbe una notevolissima aggravante.

Un ulteriore aspetto, anch’esso di non poca importanza, è rappresentato dalla mancanza di copertura assicurativa a seguito della non regolare condotta e se anche la Compagnia risarcisse la controparte, si rifarebbe poi sul proprio assicurato. 

Tutto questo vale la pena? Perdere la vita o anche solo rovinarsela – rischiando la stessa cosa con quella degli altri – è davvero un prezzo troppo alto per un momento di idiozia.
Paolo Boncompagni