Il caso Malagrotta, la differenziata e Arrow Bio

28 gennaio 2014 | 16:27
Share0
Il caso Malagrotta, la differenziata e Arrow Bio

“Dopo questo caos credo sia arrivato il momento di dare un segnale chiaro a Fiumicino. Le amministrazioni hanno l’obbligo oggi di differenziare i rifiuti”

Il Faro on line – “Finirà l’epoca dell’indifferenziato ora? Dopo il caso Cerroni, gli articoli dei giornali, le inchieste, i coinvolgimenti eccellenti (molti dei quali tirati in ballo a torto o ragione) una cosa si è capita: c’era una volontà, di chi poi lo stabilirà la magistratura, di bloccare il naturale processo della differenziazione del rifiuto”. E’ quanto dichiara il leader della lista civica Noi Insieme, Luigi Satta.

“Dopo questo caos credo sia arrivato il momento di dare un segnale chiaro a Fiumicino. Le amministrazioni hanno l’obbligo oggi di differenziare i rifiuti e noi non siamo nemmeno lontanamente vicini al 20% della direttiva europea che indicava il 2012 come data ultima (poi prorogata). Ma ci vuole un cambiamento drastico. Alle normali prassi di differenziazione ne vanno studiate altre più congeniali alla vita di tutti i giorni che non siano i classici cestelli. Differenziare l’umido per esempio permetterebbe oggi ai cittadini di pagare meno tasse e ai comuni di avere bilanci più floridi. Forse sarò ripetitivo ma un metodo alternativo ai vecchi metodi di smaltimento dei rifiuti c’è e si chiama Arrow Bio. Forse a qualcuno verrà il mal di pancia a sentire nuovamente questo nome, ma credo che conoscendo risparmi e benefici potrebbe superare queste remore iniziali verso il sistema di trattamento meccanico israeliano e cominciare a dare risposte concrete ai propri elettori”.

“Solo per la cronaca: il sistema Arrow Bio potrebbe svolgere l’intero ciclo di trattamento su una qualsiasi superficie di 3 ettari usando l’acqua come principio fisico per lavare e differenziare i rifiuti. Acqua che depurata potrebbe tranquillamento diventare potabile. Se solo si potesse arrivare a differenziare solo l’umido il ciclo giornaliero diventerebbe più veloce, il tutto inodore, senza inquinamento dell’ambiente o delle falde. Il sistema potrebbe produrre dall’umido, compresso in serbatoi, energia e terriccio idoneo per qualsiasi tipo di piantagione. Ora, di fronte al problema rifiuti, spero che qualsiasi persona che si scagli contro questo metodo lo faccia a ragione e solo dopo essersi informato”.