Aurigemma: “Sul castello di Santa Severa non si faccia campagna elettorale”

9 aprile 2014 | 08:46
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Aurigemma: “Sul castello di Santa Severa non si faccia campagna elettorale”

L’apertura con programma sperimentale di attività dal 25 aprile al 4 maggio cade proprio a ridosso del voto

Il Faro on line – “Siamo contenti che Zingaretti si sia accorto del Castello di Santa Severa, che rappresenta uno dei tanti fiori all’occhiello del patrimonio archeologico e culturale della nostra regione. Siamo altrettanto contenti dei dieci giorni di manifestazione, che comprende un programma sperimentale di attività dal 25 aprile al 4 maggio. Non vorremmo però che fossero dieci giorni di campagna elettorale, visto che tutto ciò avviene a ridosso del 25 maggio (giorno delle votazioni). Anche perché quello che serve per il rilancio del territorio e del Castello è una vera programmazione per la tutela di un Patrimonio del nostro territorio”. Lo dichiara il consigliere di Forza Italia della regione Lazio Antonello Aurigemma.

“A tutt’oggi, infatti – prosegue Aurigemma – il presidente Zingaretti continua a calpestare la volontà del consiglio, che è la massima espressione degli eletti della Regione (di tutti gli schieramenti), che ha approvato una mozione all’unanimità e si appresta a votare un odg nella prossima seduta alla Pisana, proprio affinché con l’aiuto dei privati ci sia una vera valorizzazione, non solo del patrimonio archeologico, ma anche una programmazione delle attività culturali che possano costituire un volano per tutto il litorale nord della nostra Regione. Perciò, nonostante tutti gli impegni presi a favore dei comitati e dell’amministrazione comunale di Santa Marinella al fine di lasciare pubblico una parte importante del Castello, come la Torre Saracena, il Museo e la Rocca, Zingaretti si appresta a indire un bando pubblico, non tenendo in considerazione le esigenze del territorio, dei cittadini, dei Comitati e dell’Amministrazione Comunale. In questo modo, poi, verrebbe privatizzato tutto il Bene in questione, privando quindi la collettività e i residenti della fruizione di alcuni spazi. Non vorremmo che questi dieci giorni di apertura siano soltanto un modo per sancire definitivamente la chiusura del castello come bene pubblico”.