I ragazzi della Salvo D’Acquisto insieme al Sindaco Alessio Pascucci incontrano Bike for Peace

9 aprile 2014 | 17:59
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I ragazzi della Salvo D’Acquisto insieme al Sindaco Alessio Pascucci incontrano Bike for Peace

Il messaggio del Sindaco di Hiroshima: costruire una visione del mondo che parta dalle città

Il Faro on line – È stato un incontro molto positivo, divertente e istruttivo per tutti. Si tratta della tappa fatta a Cerveteri della carovana in bicicletta di Bike For Peace, in viaggio per il mondo, di città in città, per chiedere il disarmo nucleare.
“Abbiamo incontrato Tore e gli altri ciclisti per il disarmo nucleare presso la palestra della scuola media Salvo d’Acquisto – ha detto il Sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci – grazie alla disponibilità della Dirigente scolastica Velia Ceccarelli e con la collaborazione del Vicensindaco Giuseppe Zito e della Delegata alla Pace Lucia Lepore. I ragazzi e le ragazze sono stati entusiasti dell’incontro e hanno partecipato vivacemente, ponendo decine di domande e dando le proprie definizioni del significato della Pace. Ma oltre che sul significato della Pace, è stata anche un’occasione per parlare di ecologica, di sostenibilità ambientale e di un rapporto con l’ambiente che sia più a misura d’uomo”.
Lisa Clark, referente dei Beati Costruttori di Pace, che insieme a Mayor For Peace – Sindaci per la Pace, ha patrocinato e sostenuto l’iniziativa, ha consegnato al Sindaco Pascucci una pergamena ricordo. “Le parole impresse dal Presidente di Mayor For Peace, che è il sindaco della città giapponese di Hiroshima, Tadatoshi Akiba, su questa pergamena sono molto toccanti – ha commentato Pascucci – e le condivido in pieno. Voglio citarvele per intero: Le città non hanno eserciti. Sindaci e amministratori sanno per esperienza che i problemi delle città non si risolvono con le armi. Serve attingere energia da tutte le cittadine e tutti i cittadini del mondo, per costruire una cultura condivisa che abbia a cuore il futuro delle prossime generazioni e del pianeta. Una visione del mondo fondata sul modello di convivenza che realizziamo nelle nostre città”.