Il mondo è cambiato, i giornali non possono più essere solo “notizie”

14 aprile 2014 | 12:09
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Il mondo è cambiato, i giornali non possono più essere solo “notizie”

La nuova sfida del Faro on line: essere al centro del cambiamento dei nostri territori. Non solo servizi e interviste, ma un luogo dove confrontarsi, proporre idee, scambiarsi esperienze. La politica fino a oggi ha preferito non guardare, ma la nostra interfaccia sono i cittadini. Ed è con loro che vogliamo crescere

Il Faro on line (Appunti di viaggio) – Oggi come oggi la comunicazione è cambiata. Non esiste più il giornale come unica fonte di acquisizione di notizie, ma viviamo in una realtà social. Il che non vuol dire che sia tutto rose e fuori, se  è vero come è vero che internet, ed in particolare facebook, sono pieni di bufale. Ma sono anche pieni di sfoghi, notizie, informazioni, intrecci impensabili fino a pochi anni fa. Un giornale oggi – se vuole stare al passo con i tempi – deve cambiare passo, diventare qualcos’altro rispetto al contenitore di notizie al quale siamo stati abituati. Certo deve mantenere autorevolezza, cioè essere garante della veridicità di ciò che si scrive, marcando appunto la differenza tra una notizia vera e una soltanto verosimile. Ma non può più limitarsi a questo.

Il Faro on line è vero che è diventato un punto di riferimento irrinunciabile nell’informazione locale, è vero che ha vinto un premio nazionale come miglior progetto editoriale, è vero che è inserito nel tessuto sociale che racconta e ha un livello di qualità riconosciuto, ma proprio perché ha tutte queste potenzialità non può accontentarsi di fotografare le situazioni e il mondo che viviamo. No, il Faro on line vuole entrarci dentro.

Ho intenzione di fare questo cambio di passo sotto la mia Direzione, e il 2014 sarà l’anno in cui tutto ciò avverrà. L’obiettivo è riuscire a crescere facendo crescere le città. L’idea  è quella di mettere a disposizione la piattaforma del Faro per creare un punto di interscambio operativo in tempo reale tra le varie realtà che ogni giorno vivono il proprio territorio.

Il CORSO DI COMUNICAZIONE che faremo – primo step di altre iniziative – ha proprio l’obiettivo di iniziare a creare una rete di collaborazioni con chi, nel proprio territorio, ha voglia e capacità, una volta formato adeguatamente, per assumersi il difficile compito di informare. Cerchiamo persone che sappiano raccontare e raccontarsi, perché con loro andremo a proseguire il viaggio nuovo che oggi stiamo intraprendendo.

La vita di ognuno di noi è fatta di piccoli momenti personali, ma anche di grandi scelte su temi di rilevanza assoluta: il volontariato, la non violenza, la sostenibilità ambientale, lo sviluppo economico. Ne sentiamo parlare a livello globale e sembrano cose lontane, ma quelle scelte le viviamo sulla nostra pelle una volta chiusa la porta di casa. E non è detto che alcune di quelle scelte non possiamo pilotarle noi, a livello personale come a livello cittadino. Da soli non si può molto, insieme sì, purché ci sia la possibilità di far sentire la propria voce. E questa possibilità è nella natura stessa della nascita del Faro on line.

Da queste colonne spesso ho lanciato sollecitazioni, proposto ragionamenti, azzardato idee; il più delle volte tutto questo è stato ignorato, o meglio è stato ufficialmente ignorato (salvo poi discunterne nelle segrete stanze) per non dare peso ad un’entità come un giornale che può diventare un rischio, costringendo al confronto su temi e dati, un confronto che troppo spesso si vuole eliminare. E allora non ci rivolgeremo più alle Istituzioni – o almeno non ci rivolgeremo a quelle che fanno finta di non vedere e non sentire – ma andremo direttamente ai cittadini, alle associazioni, con loro prepareremo progetti e a loro daremo supporto.

Il Faro diventerà quello spazio di confronto pubblico che troppo spesso manca, soffocato da apparati burocratici che tentano di mettere  regole e regolette ad uso e consumo di chi ha il potere in mano.Gli amministratori pubblici che sono in buona fede non vedranno certi questo nuovo impegno come un problema, piuttosto lo vedranno come una risorsa e lo utilizzeranno per pubblicizzare le iniziative, il confronto, il dibattito così da arrivare anche a coloro che magari non hanno potuto partecipare a questa o quella riunione, con magari qualcosa di importante da proporre, il che accadrà dalle pagine del nostro (vostro) giornale.

Quelli che non vedranno di buon occhio questa cosa, avranno le loro buone (?) ragioni per farlo. In un caso e nell’altro Il Faro otterrà di mettere a disposizione della collettività uno spazio di confronto che aiuterà a conoscere meglio cosa accade anche nelle altre realtà, quali idee sono possibili e quali soluzioni praticabili anche nella nostra. Sarà tutto pubblico e rintracciabile. La famosa casa di vetro, che in molti casi gli ingegneri della politica prometto ma poi non costruiscono, inizieremo a farla dal basso, dai manovali dell’informazione, dai cittadini stessi. E sarà una bella sfida.
Angelo Perfetti

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I commenti

Gentile Direttore,
c’è una parte del suo articolo che mi ha colpito, e che spesso ho riscontrato sulla mia pelle da semplice cittadino e da presidente di un’associazione locale. Quando parla di indifferenza, di chi ignora deliberatamente una segnalazione piuttosto che un’isdea solo perché scomodoa o perché in qualche modo richiama a delle responsabilità. So di dire una cosa forte, ma l’isolamento, l’indifferenza, sono le armi con le quali la mafia ha sempre combattuto i giornalisti e i magistrati. E’ un modo di fare che tende a non fare in modo che un’idea possa prendere spazio per poi aggregare. Meglio l’isolamento, che è il primo passo per uccidere. Se non una persona, perché qui parliamo di poliica e non di criminali, certamente si uccidono le idee. Vada avanti, Direttore, c’è una mondo fatto di associazioni e di cittadini che ha bisogno di spazi come quelli del Faro on line.
Mario Russo D’Auria