“Archeologia, c’è un’Ostia segreta che “doppia” Pompei

17 aprile 2014 | 01:04
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“Archeologia, c’è un’Ostia segreta che “doppia” Pompei

Recenti indagini archeologiche hanno, infatti, ‘svelato’ una struttura urbana piu’ vasta di quella fin qui conosciuta, arricchita da torri, magazzini, nuove mura di cinta e tracciati stradali

Il Faro on line – C’e’ una Ostia Antica ‘segreta’ che ora e’ venuta alla luce. Una citta’ molto piu’ grande di quello che finora si e’ potuto immaginare, cosi’ estesa da doppiare, in ettari, il famoso parco archeologico di Pompei. Recenti indagini archeologiche hanno, infatti, ‘svelato’ una struttura urbana piu’ vasta di quella fin qui conosciuta, arricchita da torri, magazzini, nuove mura di cinta e tracciati stradali. Una scoperta iniziata nel 2007, a pochi chilometri dall’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci, quando una squadra di archeologi italiani e inglesi ha intrapreso indagini geofisiche nell’area che si estende fra gli antichi scali marittimi di Portus e di Ostia. Le importanti scoperte sono il risultato di un impegno che ha visto lavorare insieme le autorita’ statali italiane, rappresentate da Angelo Pellegrino e Paola Germoni (Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma) e due universita’ inglesi, rappresentate dai professori Simon Keay (University of Southampton/British School at Rome) e Martin Millett (University of Cambridge). I quali, nell’ambito del Portus Project (www.portusproject.org), hanno diretto gli archeologi e i geofisici di comune accordo con la British School at Rome.

Ben nota ai tecnici, “la magnetometria – sottolinea la sovrintendenza speciale per i Beni Archeologici di Roma – ha consentito di scansionare sistematicamente e velocemente il paesaggio grazie a strumenti portatili di dimensioni contenute: con i quali i geofisici hanno verificato tutte le anomalie riscontrate nel paesaggio magnetico identificando le antiche mura sepolte, i tracciati stradali e ogni struttura presente nel sottosuolo”.

La mappa che ne e’ scaturita e’ stata elaborata con un software specializzato che ha restituito immagini simili a quelle delle foto aeree, pronte a essere interpretate dagli archeologi.L’area di studio, anche in antico, era nota come Isola Sacra ed era delimitata da un grande canale che a nord portava all’approdo di Portus, mentre a sud e a est divideva la terraferma dalla foce del Tevere. A ovest Isola Sacra confinava con il Mar Tirreno. Nella parte meridionale di Isola Sacra l’indagine geofisica ha individuato una traccia molto chiara delle mura perimetrali di Ostia antica, che correvano per circa 540 metri da est a ovest, piegando poi verso sud in direzione del Tevere.

Sulle mura, a intervalli regolari, si evidenziano, rimarca la soprintendenza, “grandi torri di 6 metri per 8. Tra il Tevere e le mura, area nota come Trastevere Ostiense, gli studiosi hanno individuato almeno quattro grandi edifici. Tre dei quali presentano caratteristiche simili a quelle dei magazzini presenti nelle aree gia’ scavate di Ostia, con una pianta di 83 metri per 75 per il piu’ grande. Le rivelazioni delle geoprospezioni sembrano confermare e richiamare le dimensioni di un grande magazzino scoperto nella stessa area dall’archeologo Fausto Zevi alla fine degli anni ’60”. Le misure riscontrate sono tra le piu’ grandi fra le strutture di Ostia antica, che conserva ampi edifici come il Piazzale delle Corporazioni (110x80m), il Foro (ca. 135x30m) e i Grandi Horrea (85x125m). Superati, tuttavia, dall’enorme quarto edificio emerso dall’indagine magnetometrica, con circa 142 metri di lato per 110. Ancora ignota la funzione dello spazio che evidenzia file di colonne disposte sull’asse nord-sud.

(Fonte AdnKronos)