“Emergenza prostituzione in zona industriale”

23 aprile 2014 | 00:50
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“Emergenza prostituzione in zona industriale”

Mari (Forza Italia): “Occorre agire su più fronti. Da una parte tutelare chi vede offesa la propria sensibilità, dall’altra contrastare lo sfruttamento”

Il Faro on line – “Lo sfruttamento della prostituzione, una piaga sociale giunta ormai da mesi anche a Civitavecchia”. Inizia così la nota stampa di Emanuela Mari, candidata al consiglio comunale per Forza Italia e Andrea D’Angelo sindaco. “Sempre più presenti ormai da mesi nella zona periferica della nostra città – prosegue la Mari – in particolar modo nelle aree adiacenti alla zona industriale, le ragazze straniere di diverse etnie in vestiti succinti sono costrette a presenziare i marciapiedi cercando di sopravvivere attraverso la tristemente nota svendita del proprio corpo. Senza contare che diventano ormai sempre più vani gli interventi delle forze dell’ordine, che  lavorano per arginare il fenomeno che ormai sembra diventato inarrestabile”.

“Purtroppo – afferma Emanuela Mari – il degrado che sta attaccando la zona industriale di Civitavecchia è sotto gli occhi di tutti, giorno e notte troviamo questo penoso scenario e sono sempre più i cittadini onesti che si ribellano a tale fenomeno con innumerevoli segnalazioni. Il  ruolo della donna strumentalizzato e sfruttato fino a farlo divenire il solo simbolo di un corpo che viene venduto per pochi euro alla luce del sole è una nuova minaccia che intacca la nostra società in una zona florida e commerciale dove ormai le famiglie evitano di passare per non turbare i propri figli”.

“Per questo – spiega la Mari – occorre agire su più fronti. Da una parte, c’è l’urgenza di tutelare chi, quotidianamente, vede offesa la propria sensibilità e il decoro del luogo in cui vive; dall’altra, dobbiamo tenere conto dell’emergenza di uno sfruttamento che, in un Paese civile, non può essere subito passivamente o accettato con indifferenza, per cui credo che al più presto sia necessario pensare all’apertura di un centro di recupero per le donne crhe subiscono lo sfruttamento, che le protegga e le sottragga al racket”.