Cocaina liquida all’interno della panciera, donna boliviana arrestata allo scalo

2 luglio 2014 | 11:20
Share0
Cocaina liquida all’interno della panciera, donna boliviana arrestata allo scalo

Blitz della Guardia di Finanza anche al porto di Civitavecchia. Congolese occultava ovuli di stupefacente nell’adome

Il Faro on line – Ci si inventa di tutto per superare indenni i filtri dei controlli apprestati, negli scali aeroportuali e portuali, dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma e capita, di frequente, che anche gli esercizi di fantasia più estrosi e apparentemente infallibili si infrangano contro l’acume  dei militari odil fiuto dei cani antidroga.

All’aeroporto “Leonardo Da Vinci” di Fiumicino, è stata la corporatura pronunciata di una donna di origine boliviana, proveniente da Santa Cruz edin attesa di imbarcarsi per Istanbul (Turchia), a insospettire i militari che, con l’ausilio di personale del Corpo di sesso femminile, l’hanno sottoposta a perquisizione personale scoprendo l’occultamento, all’interno della pancera indossata, di oltre due chili di cocaina allo stato liquido contenuti in profilattici di lattice.

Una volta giunta a destinazione, la droga, contenuta in 46 involti, sarebbe ritornata al suo stato originale con un laborioso processo chimico di filtraggio.

La donna è stata arrestataetrasferita presso il carcere di Civitavecchia, a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.

Un “ovulatore”congolese, sbarcato nel porto di Civitavecchia proveniente da Barcellona, è stato intercettato dai finanzieri della locale Compagnia. L’uomo, dell’età di 43 anni, per superare i controlli predisposti presso lo scalo portuale, aveva ingerito 34 ovuli contenenti circa un chilo di eroina  ma è stato tradito dall’evidente nervosismo palesato durante l’attività delle unità cinofile antidroga, che ha indotto i militari ad approfondire la situazione.

Rimasta senza esito l’ispezione ai bagagli, l’ovulatore è stato condotto al pronto soccorso del nosocomio di Civitavecchia, ove è stato sottoposto ad esami radiografici che hanno  rivelato la presenza di alcuni corpi estranei all’interno dell’ addome. E’ stato necessario un delicato intervento chirurgico per consentire l’asportazione di tre ovuli rimasti incastrati, gravemente deteriorati e ormai prossimi alla rottura.

Nonostante la sventura di restare impigliato nella rete dei controlli, il trafficantepuò  ritenersi fortunato: è stata proprio la decisione di sottoporlo ad accertamenti più approfonditi che, se gli ha sacrificato la libertà, ha permesso di risparmiargli la vita.

Il Faro on line – Ci si inventa di tutto per superare indenni i filtri dei controlli apprestati, negli scali aeroportuali e portuali, dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma e capita, di frequente, che anche gli esercizi di fantasia più estrosi e apparentemente infallibili si infrangano contro l’acume dei militari odil fiuto dei cani antidroga.

All’aeroporto “Leonardo Da Vinci” di Fiumicino, è stata la corporatura pronunciata di una donna di origine boliviana, proveniente da Santa Cruz edin attesa di imbarcarsi per Istanbul (Turchia), a insospettire i militari che, con l’ausilio di personale del Corpo di sesso femminile, l’hanno sottoposta a perquisizione personale scoprendo l’occultamento, all’interno della pancera indossata, di oltre due chili di cocaina allo stato liquido contenuti in profilattici di lattice.

Una volta giunta a destinazione, la droga, contenuta in 46 involti, sarebbe ritornata al suo stato originale con un laborioso processo chimico di filtraggio.

La donna è stata arrestataetrasferita presso il carcere di Civitavecchia, a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.

Un “ovulatore”congolese, sbarcato nel porto di Civitavecchia proveniente da Barcellona, è stato intercettato dai finanzieri della locale Compagnia. L’uomo, dell’età di 43 anni, per superare i controlli predisposti presso lo scalo portuale, aveva ingerito 34 ovuli contenenti circa un chilo di eroinama è stato tradito dall’evidente nervosismo palesato durante l’attività delle unità cinofile antidroga, che ha indotto i militari ad approfondire la situazione.

Rimasta senza esito l’ispezione ai bagagli, l’”ovulatore”è stato condotto al pronto soccorso del nosocomio di Civitavecchia, ove è stato sottoposto ad esami radiografici che hanno rivelato la presenza di alcuni corpi estranei all’interno dell’ addome. E’ stato necessario un delicato intervento chirurgico per consentire l’asportazione di tre ovuli rimasti incastrati, gravemente deteriorati e ormai prossimi alla rottura.

Nonostante la sventura di restare impigliato nella rete dei controlli, il trafficantepuòritenersi fortunato: è stata proprio la decisione di sottoporlo ad accertamenti più approfonditi che, se gli ha sacrificato la libertà, ha permesso di risparmiargli la vita.