Inquinamento del golfo di Gaeta, indagini in corso

17 luglio 2014 | 11:00
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Inquinamento del golfo di Gaeta, indagini in corso

Si è deciso di estendere l’azione investigativa ai depuratori dei diversi comuni che insistono nel Golfo

Il Faro on line – Strutture sanitarie, cantieristica e impianti di depurazione. Sono questi i tre settori per i quali la  Guardia Costiera di Gaeta e la Polizia Provinciale di Latina hanno ricevuto una delega di indagine dalla Procura della Repubblica di Cassino. Partite a fine 2013 le indagini stanno scandagliando le possibili fonti di inquinamento del golfo di Gaeta, onde favorire la salvaguardia della risorsa mare. In particolare l’attività operativa ha interessato inizialmente le strutture ospedaliere e sanitarie pubbliche e private del comprensorio del sud pontino,analizzando a fondo i sistemi di smaltimento reflui di natura domestica ed industriale che hanno comportato l’inoltro di una informativa di reato alla Procura della Repubblica di Casino.

Inoltre la verifica della corretta annotazione nei registri della tipologia dei rifiuti e, in alcuni casi, il riscontro della mancanza assoluta delle scritture previste dalla legge, hanno determinato l’elevazione da parte della Polizia Provinciale e della Guardia Costiera di cospicue sanzioni pecuniarie. Allo stesso tempo sono stati avviati specifici monitoraggi sui siti dei cantieri navali presenti nel golfo allo scopo di accertare potenziali pericoli per l’ambiente marino. I controlli congiunti di polizia giudiziaria ambientale hanno preso in considerazione i residui della lavorazione, la gestione interna del ciclo dei rifiuti ed altri tipi di emissione. Anche in questo caso sono state riscontrate diverse anomalie che saranno oggetto nei prossimi giorni di una nuova informativa di reato alla Procura della Repubblica di Cassino. Durante le ispezioni è stata analizzata anche la tenuta dei registri obbligatori prescritti dalla normativa in materia ambientale, con possibili risvolti sanzionatori di carattere amministrativo.

Considerando, infine, che la qualità delle acque marine è legata anche ai reflui provenienti sia dalle utenze pubbliche che da quelle private, si è deciso di estendere l’azione investigativa ai depuratori dei diversi comuni che insistono nel Golfo. Al fine di prevenire il diffondersi di ulteriori forme di inquinamento destinate a danneggiare la salute umana e l’ecosistema e tenute in considerazione le maggiori pressioni a cui è soggetto il territorio durante il periodo estivo, le indagini si intensificheranno nelle prossime settimane.