Sversamento, M5S: “Stiamo collaborando con le associazioni locali e i cittadini”

25 gennaio 2015 | 00:55
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Sversamento, M5S: “Stiamo collaborando con le associazioni locali e i cittadini”

Consigliere Velli (M5S): “Ho depositato un’interrogazione scritta all’amministrazione comunale per applicare i cosiddetti canoni patrimoniali non ricognitori”

Il Faro on line –  “Il 21 gennaio si è svolto il consiglio comunale straordinario per trattare la questione degli sversamenti di cherosene dall’oleodotto Eni nella zona Nord del nostro Comune, che si sono verificati lo scorso 6 e 7 novembre e che hanno versato in pieno territorio di Riserva del Litorale almeno 30.000 litri di carburante per aerei. Sono morti tantissimi animali, l’acqua e il suolo sono stati gravemente inquinati, le coltivazioni sono state messe a rischio, il danno ambientale che ne è derivato è incalcolabile e ci vorranno almeno una ventina di anni per ripristinare almeno parzialmente l’ecosistema.
Da allora abbiamo lavorato in sinergia con le associazioni locali e con i cittadini, con i portavoce M5S nazionali e regionali, l’ufficio stampa della Camera e le rappresentanze comunali dei Comuni limitrofi per far si che i responsabili paghino per questo disastro eco ambientale che è il piu’ grave nella storia del Comune di Fiumicino” – afferma in un comunicato il consigliere Velli del M5S.

“Si tratta di un lavoro meticoloso”, prosegue il comunicato: “Una grande quantità di relazioni, rapporti e leggi da studiare per riuscire a capire cosa è successo, quali sono effettivamente le conseguenze, quali risarcimenti poter chiedere e con che modalita. Secondo quanto spiegato dagli ingegneri Eni da qualche anno a questa parte i furti agli oleodotti si sono verificati in misura sempre maggiore su tutto il territorio nazionale, per cui Eni stessa ha messo a punto un sistema di antifurto a vibrazione, che però non è ancora stato applicato alla condotta Civitavecchia Fiumicino, controllata solamente attraverso il monitoraggio della pressione nei tubi e con il pedonamento (ossia personale a piedi che controlla fisicamente l’oleodotto ogni quindici giorni). In seguito agli sversamenti, l’amministrazione Comunale e la Capitaneria di Porto hanno inviato ad Eni una diffida congiunta, mentre Eni ha sporto denuncia per furto contro ignoti”.

“In seguito alla denuncia della stessa Eni la Procura di Civitavecchia ha aperto una indagine che ha portato al sequestro dell’oleodotto Eni Civitavecchia Fiumicino, in quanto considerato poco sicuro. Al Consiglio Straordinario del 21 gennaio, a cui hanno partecipato anche i rappresentanti dei Comuni limitrofi interessati, quali Civitavecchia, Ladispoli, Cerveteri, Santa Marinella e Roma Capitale, nonché i rappresentanti di Eni, Adr, Seram e Raffinerie di Roma, è stato fatto il punto sull’intera vicenda, sotto diversi aspetti. É stato confermato che il prossimo 10 febbraio verrá convocata la prima riunione dell’apposita Conferenza dei Servizi e verrá istituita una Commissione Straordinaria permanente, formata dai rappresentanti dei Comuni interessati, con il compito di monitorare e vigilare che Eni e Raffinerie di Roma relazionino settimanalmente sulle modalitá di rifornimento del jet fuel agli aerei nonché sull’avanzamento dei lavori per la messa in sicurezza con sistema di allarme vibroacustico dell’oleodotto Civitavecchia Fiumicino”. 

“Ho chiesto di poter far parte di tale Commissione nonché della Conferenza Straordinaria dei Servizi per poter essere sempre al corrente degli sviluppi della situazione”, afferma Fabiola Velli: “Ad oggi i responsabili Eni hanno affermato che l’oleodotto Civitavecchia Fiumicino posto sotto sequestro ed attualmente non in uso, è stato riempito di azoto allo stato gassoso. In alternativa il rifornimento di jet fuel all’aeroporto viene effettuato in collaborazione con Raffinerie di Roma ed in casi di maggiore necessita con l’ausilio di autobotti provenienti dal deposito di Pomezia. Bisogna tenere conto che il kerosene non arriva direttamente in aeroporto ma viene stoccato in un deposito a Pantano di Grano (nelle vicinanze), e solo in un secondo tempo inviato al deposito aeroportuale di Seram”.

“Il breve tratto di condotta che va da Pantano di Grano a Seram”, prosegue la Velli: “É giá stato messo in sicurezza da Eni, che lo ha dotato di allarme vibro acustico. Quello che è importante notare è che se prima il deposito di Pantano di Grano veniva rifornito tramite l’oleodotto Civitavecchia Fiumicino, attualmente viene rifornito da Raffinerie di Roma tramite l’oleodotto sottomarino che parte dalle 2 Torri a mare poste davanti al lungomare di Isola Sacra e che viene a sua volta rifornito con navi petroliere. Gli ingegneri Eni hanno ammesso di aver considerato la possibilitá di non utilizzare piú l’oleodotto Civitavecchia Roma, ma di passare definitivamente all’utilizzo della tratta sottomarina, previa risistemazione delle due piattaforme a mare di fronte a Fiumicino, il che sarebbe perfettamente coerente con il progetto del nuovo porto commerciale che andrebbe a snaturare completamente tutta la zona vecchia di Torre Clementina nonché a causare una gravissima erosione costiera lungo tutte le nostre coste”.

“Infine, per dare un contenuto concreto alla riunione del Consiglio al di lá delle solite promesse, ho chiesto, sia tramite il mio intervento in aula sia depositando una interrogazione scritta, all’amministrazione comunale di applicare i cosiddetti canoni patrimoniali non ricognitori. Si tratta di un corrispettivo a titolo di indennizzo che il Comune ha il diritto di chiedere a tutte le aziende private che utilizzano il suolo e sottosuolo comunale per scopi commerciali, come stabilito dall’art. 27 del D.lgs 285 / 92 . Trattandosi di una tassa che non grava sul cittadino ma sulle aziende private che occupano il territorio comunale, è evidente che una simile entrata , soprattutto nel nostro Comune che ospita numerosi impianti privati, puó rappresentare una fonte di entrate importante per le casse comunali, oltre che il giusto compenso ad usare il suolo comunale per scopi privati. Tale canone è giá stato applicato in altri Comuni, come Pomezia e Civitavecchia, ma è prima necessario verificare gli atti di concessione rilasciati nel tempo dagli uffici comunali e la esatta mappatura, per poter conoscere la situazione precisa dell’occupazione del sottosuolo pubblico e chiedere quindi i giusti compensi. É inoltre necessario dotarsi di un Piano Urbano Generale dei Servizi del Sottosuolo, come previsto dalla normativa vigente. Naturalmente vi terró aggiornati sugli sviluppi e con l’occasione vi ricordo che abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti i cittadini, magari esperti di edilizia e bilancio, che abbiano voglia di aiutarci a rendere migliore il nostro Comune. L’appuntamento è per tutti alla ‪#‎NottedellOnesta”.‬